Dopo gli episodi di Napoli e di Torino, anche a Firenze sono state registrate proteste contro il Dpcm. Ieri sera, venerdì 30 ottobre 2020, è andata in scena una vera e propria guerriglia tra le principali vie della città. Come riportano i colleghi dell’Ansa, 1.000 le persone che hanno partecipato alla manifestazione contro le misure restrittive e non sono mancati i momenti di tensione con le forze dell’ordine: lancio di bombe carta, fumogeni, molotov e molto altro.



Il conto è di circa venti persone fermate per i disordini, ma il bilancio potrebbe salire nel corso delle prossime ore. Quattro di loro, sottolinea l’agenzia di stampa, appartengono all’area antagonista. L’iniziativa è partita sui social network e grazie al tam tam si sono ritrovate centinaia di persone, più i soliti che sfruttano l’occasione per menare le mani. Tra gli episodi di violenza, un cassonetto è stato dato alle fiamme in piazza Santa Maria Novella ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per sedare le fiamme.



FIRENZE, PROTESTE CONTRO DPCM: IRA NARDELLA

«Ci hanno fatto vivere una notte surreale, terribile e dolorosa a Firenze. Non è così che si manifestano le proprie ragioni, non è così che si dà voce alla sofferenza. È solo violenza fine a se stessa, gratuita. Chi sfregia Firenze deve pagare per quello che ha fatto», la rabbia di Dario Nardella, sindaco di Firenze, al termine delle proteste contro il Dpcm.

Netta anche la posizione del governatore della Toscana, Eugenio Giani: «La violenza di pochi facinorosi, chiaramente organizzati con volantini vigliaccamente anonimi, è stata contrastata da forze dell’ordine a cui va la nostra decisa e profonda vicinanza e solidarietà.  Massimo rispetto verso lavoratori, imprese, attività che hanno forzatamente chiuso esercizi e limitato apertura a causa della pandemia, con essi sempre dialogo. I gruppuscoli di stasera, con loro, probabilmente venuti da fuori, non hanno niente a che fare».