JP MORGAN RILEVA FIRST REPUBLIC BANK DOPO IL FALLIMENTO: L’ACCORDO

E così dopo Silicon Valley Bank e Signature Bank ora anche First Republic Bank è fallita ufficialmente: terzo “crac” nelle banche Usa nel giro di pochissime settimane, una crisi che non sembra al momento avere fine e che vede però anche per il 14esimo istituto bancario americano per liquidità un salvataggio in extremis con l’accordo siglato lunedì 1 maggio mattina con Jp Morgan Chase & Co.



L’Authority di regolamentazione Usa ha comunicato infatti stamane che è stato concluso l’accordo «per la vendita della maggior parte degli asset di First Republic Bank a Jp Morgan Chase & Co». Dopo il fallimento di First Republic Bank, Jp Morgan assumerà tutti i 103,9 miliardi di dollari di depositi e acquisterà anche la maggior parte dei suoi 229,1 miliardi di dollari di attività. Fino ad oggi ha preso possesso dell’intera First Republic Bank la Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) che ha dunque concluso l’accordo di vendita con Jp Morgan proprio questa mattina.



È FALLITA ANCHE FIRST REPUBLIC BANK: IL TERZO CRAC TRA LE BANCHE USA IN 2 MESI

Secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal, quello di FRB è il secondo più grande fallimento bancario della storia Usa, che già appunto nel giro di due mesi ha visto i tre “crac” finanziari per Silicon Valley Bank, Signature Bank e ora pure First Republic Bank. La banca commerciale californiana aveva modello di investimenti e gestione molto simile a SVB, crollata lo scorso marzo e primo “effetto domino” in questa perdurante crisi della banche che anche in Europa ha visto il crollo di Credit Suisse.



La caduta di First Republic Bank è giunta dopo la corsa agli sportelli degli titolari di conti correnti lo scorso 24 aprile: la fuga dei depositi ha portato il crollo delle azioni della banca. Va inoltre considerato che da inizio 2023 First Republic Bank ha perso il 97% del proprio valore complessivo a Wall Street. «Il nostro governo ha invitato noi e altri a fare un passo avanti, e lo abbiamo fatto», ha dichiarato Jamie Dimon, presidente e amministratore delegato di JPMorgan Chase. «La nostra forza finanziaria, le nostre capacità e il nostro modello di business ci hanno permesso di sviluppare un’offerta per eseguire la transazione in modo da ridurre al minimo i costi per il Fondo di assicurazione dei depositi», rileva ancora il n.1 della banca di investimento americana, che conclude «Questa acquisizione avvantaggia modestamente la nostra azienda in generale, è accrescitiva per gli azionisti, aiuta a far avanzare ulteriormente la nostra strategia di ricchezza ed è complementare al nostro franchising esistente».