Cancellare una parte delle tasse rinviate a settembre? È questo il progetto a cui sta lavorando il Governo. Lo rivela all’Ansa Laura Castelli, viceministro all’Economia che in questi giorni è stata protagonista di un caso relativo ad un commento sulla crisi dei ristoratori. Sarà possibile attraverso il nuovo scostamento che il Governo sta per chiedere alle Camere e che dovrebbe essere «di circa 20 miliardi». Questa somma servirà anche a «cancellare una parte delle tasse rinviate a settembre, uno stralcio di almeno un terzo», a partire dalle attività più colpite dalla crisi economica causata dall’emergenza coronavirus. Inoltre, per le scadenze rinviate a settembre si sta valutando anche la possibilità di una rateizzazione più lunga. Il nuovo scostamento di bilancio arriverà al voto in Senato il 29 luglio, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Ma le nuove risorse serviranno anche «per la ripartenza in sicurezza della scuola», per rifinanziare «enti locali, comuni e Regioni, per aiutare il turismo e per finanziare un pacchetto di misure» per lavoro e imprese.



CASTELLI “CANCELLARE PARTE TASSE DI SETTEMBRE”

Se da un lato si pensa al rifinanziamento della cassa Covid, dall’altro – spiega Laura Castelli all’Ansa – si punta alla «defiscalizzazione e decontribuzione destinate a quelle imprese che assumeranno nuovo personale». Ma il viceministro all’Economia ha affrontato il tema anche in un’intervista ad Affaritaliani. E ha confermato che i 20 miliardi dello scostamento di bilancio che verrà richiesto al Parlamento saranno usati per la scuola, per far ripartire l’anno scolastico in sicurezza, e poi «per gli enti locali, comuni e Regioni, per le misure sul turismo e per la cancellazione di una parte delle tasse rinviate a settembre». E ha ribadito che lo scostamento servirà anche a «finanziare un pacchetto di misure che servirà ad evitare la crisi sociale, contenendo la disoccupazione e sostenendo le imprese: da una parte finanzieremo la cassa integrazione dall’altra le misure per la defiscalizzazione e la decontribuzione destinate a quelle imprese che assumeranno nuovo personale».

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