CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE E MULTE DIMEZZATE: I PRIMI DECRETI SULLA DELEGA FISCALE IN CONSIGLIO DEI MINISTRI
Non solo Premierato e Piano Mattei, nel CdM convocato dal Governo Meloni venerdì alle ore 11 a Palazzo Chigi è prevista la discussione del decreto legislativo attuativo su parte della Delega Fiscale (legata ai controlli e gli accertamenti del fisco). Dal concordato preventivo biennale fino al dimezzamento delle multe, ma anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale contro gli evasori e le cartelle esattoriali su posta certificata.
Con l’obiettivo di razionalizzare gli obblighi dichiarativi e di favorire l’adempimento spontaneo, il Governo Meloni in CdM porta in CdM il DLGS che mette in pratica una parte della Delega Fiscale dopo quanto già inserito nella bozza della Manovra di Bilancio: «i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni residenti nel territorio dello Stato, possono accedere a un concordato preventivo biennale», si legge nella bozza del decreto in arrivo domani in Consiglio dei Ministri. I contribuenti italiani potranno aderire entro luglio 2024 ma a regime negli anni successivi il mese ufficiale sarà quello di giugno: all’articolo 8, riporta la bozza visionata dall’AGI, vi sono spiegate le procedure informatiche in aiuto all’attuazione del concordato. L’Agenzia delle Entrate infatti «entro il 15 marzo di ciascun anno, mette a disposizione dei contribuenti o dei loro intermediari, anche mediante l’utilizzo delle reti telematiche, appositi programmi informatici per l’acquisizione dei dati necessari per l’elaborazione della proposta». Per questo primo anno di applicazione però i programmi informatici saranno disponibili entro il mese di aprile.
Il Fisco punta sul dialogo preventivo con i contribuenti, specie in fase di accertamento: la novità è nella bozza del decreto legislativo della delega fiscale che prevede una «dialettica obbligatoria tra amministrazione e contribuente». A titolo d’esempio, l’Agenzia delle Entrate dovrà dialogare in caso di accertamento e verbale: il contribuente invece potrà aderire e dialogare anche subito dopo l’emissione del verbale. Come spiega l’ANSA sulla bozza, in presenza dell’adesione «la misura delle sanzioni sarà ridotta alla metà. In caso di mancato pagamento delle somme dovute l’Agenzia delle entrate provvederà invece all’iscrizione a ruolo». Con il nuovo concordato biennale è previsto un maggior gettito per lo Stato di circa 760,5 milioni di euro: 748,1 l’anno prossimo e 12,3 milioni nel 2025. L’adesione preventiva agli accertamenti, prevede dunque il decreto della Delega Fiscale, punta al dimezzamento delle multe
FISCO, LE ALTRE NOVITÀ IN ARRIVO NEL CDM DI DOMANI
Possono accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti con riferimento – si legge nella bozza del decreto domani in CdM- «al periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta che ottengono un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati comunicati; chi non ha debiti tributari», ovvero tutti coloro che «hanno estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, compresi interessi e sanzioni, ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione». Non possono invece accedere al concordato chi presenta almeno una delle seguenti cause:
– «mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, in presenza dell’obbligo ad effettuare tale adempimento»;
– «condanna per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale, commessi negli ultimi 5 tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del concordato».
Da ultimo. la lotta all’evasione punta sull’intelligenza artificiale: grazie ad una maggiore integrazione delle banche dati delle amministrazioni, lo schema del decreto prevede una revisione delle norme in materia di attività di analisi del rischio. Per seguire tale obiettivo, si riferisce esplicitamente all’intelligenza artificiale che servirà a stanare «preventivamente i furbetti nel rispetto delle norma sulla privacy. Le informazioni saranno utilizzate dall’Agenzia delle Entrate, anche tramite interconnessione tra loro e con quelle di archivi e registri pubblici».