Sono tante le promesse elettorali in campo fiscale, ma dall’analisi dei programmi dei partiti, dal centrodestra al centrosinistra, passando per M5s e terzo polo, si evincono le direzioni di marcia. Contengono misure per incentivare le assunzioni di giovani e donne, taglio del prelievo sul lavoro, anche se Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sembrano voler privilegiare autonomi e partite Iva (flat tax), partendo cioè da loro, mentre il Pd punta sui lavoratori dipendenti (cuneo fiscale). C’è un tratto comune nei programmi elettorali sul fisco: i costi delle singole misure e come si intende finanziarle. Partiamo dalla flat tax, aliquota unica di prelievo. Nel programma comunque si propone quella attuale (15% per partite Iva con ricavi fino a 65mila euro) ma con il tetto a 100mila euro. Si parla anche di “flat tax incrementale”. Questa prevede l’applicazione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore allargamento alle famiglie e imprese.
Quindi, se si dichiarano 50mila euro rispetto ai 10mila dichiarati precedentemente, sui 10mila non si pagherebbe la normale Irpef, ma la flat tax. In prospettiva, questa riforma si applicherebbe a tutti i contribuenti. Inoltre, è prevista la progressiva introduzione del quoziente familiare. Tra le altre proposte in campo fiscale del centrodestra c’è il nuovo “saldo e stralcio” sulle cartelle esattoriali, misure per imprese per far pagare meno tasse a chi assume di più, conto unico fiscale per la compensazione di crediti e debiti per la Pa, taglio dell’Iva su beni energetici, di prima necessità e per l’infanzia, detassazione del welfare aziendale, decontribuzione su assunzioni di donne, giovani e disabili, salvaguardia delle situazione in essere sui bonus edilizi.
CUNEO FISCALE PER IL CENTROSINISTRA
Per quanto riguarda il programma del centrosinistra in campo fiscale, non c’è una linea comune. Ad esempio, il Pd punta sul taglio dell’Irpef sui redditi medio-bassi. C’è poi la proposta di aumentare gli stipendi netti, fino ad una mensilità in più, aggiungendo una franchigia di mille euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori, quindi senza effetti sulla pensione. Tra le proposte anche una tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia, così da agevolare il lavoro femminile. Per quanto riguarda i giovani, si propone la totale decontribuzione delle assunzioni stabili degli under 35 e una dote di 10mila euro, al compimento dei 18 anni e sulla base dell’Isee, per quanto riguarda spese su casa, istruzione e avvio di un’attività lavorativa. Per finanziare la dote si pensa ad un aumento dell’imposta su successioni e donazioni oltre 5 milioni di euro, la cosiddetta patrimoniale.
Per quanto riguarda le imprese, invece, si parla di superamento dell’Irap e rimodulazione dell’Ires. Per artigiani, Poi e professionisti l’idea è di una autoliquidazione mensile delle imposte anziché il saldo-acconto. Ma si pensa anche ad un fisco green, attraverso revisione e stabilizzazione incentivi per rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del piano “Transizione 4.0” agli investimenti green. Nel programma del centrosinistra sul fisco anche una premialità fiscale per le imprese a elevato rating Esg (ambientale, sociale e di governance), riduzione progressiva dei sussidi dannosi per l’ambiente. Per quanto riguarda la lotta all’evasione, si vuole potenziare la tracciabilità dei pagamenti.
DETASSAZIONE PER IL TERZO POLO
Azione e Italia viva presenteranno il loro programma comune del terzo polo giovedì. Ma le idee di Carlo Calenda e Matteo Renzi in tema fiscale sono molto vicine. Ad esempio, Azione punta su spostamento della tassazione dal lavoro alle transazioni digitali, tagliando di 2 punti di Pil l’Irap e l’Irpef sui redditi medio bassi. I giovani fino a 25 anni dovrebbero pagare zero tasse, mentre quelli tra 26 e 30 dimezzate. Calenda propone anche il potenziamento dell’assegno unico sui figli a carico. Ma anche il partito di Renzi vuole il superamento dell’Irap per le imprese.
Tra le proposte anche l’abbattimento dell’Ires per i primi 5 anni per le aziende che si fondono, in modo da da incentivarne la crescita. Tra le proposte di Italia viva anche la riforma dell’Iva su due aliquote, oltre ad una fascia di esenzione per i beni di prima necessità, revisione dell’Irpef su tre aliquote con maxi deduzione decrescente al crescere del reddito e possibilità di pagare le imposte col cellulare per un fisco digitalizzato. Italia viva peraltro propone di finanziare le riforme eliminando il reddito di cittadinanza per chi è abile al lavoro.
MOVIMENTO 5 STELLE: CASHBACK E SUPERBONUS
E poi c’è il programma fiscale del Movimento 5 stelle. Il presidente Giuseppe Conte vuole potenziare due “creature” grilline, come Superbonus e cashback. M5s vuole rendere strutturali il Superbonus e il meccanismo di cessione dei crediti fiscali, largamente usato proprio con i bonus edilizi. Invece il cashback, nato per facilitare i pagamenti con carte e poi soppresso, ora viene proposta con una novità: introduzione di un meccanismo che consenta l’immediato accredito sul conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. Ad esempio, il 19% delle spese per i farmaci tornerebbe subito sullo sconto, al momento dell’acquisto fatto in farmacia col bancomat o la carta di credito. I Cinque Stelle propongono anche la cancellazione dell’Irap, il taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori, l’aumento del netto in busta paga e maxi rateizzazione delle cartelle esattoriali.