Continua la lunga battaglia del Governo per riformare il Fisco, con l’obiettivo di renderlo più amichevole e meno punitivo nei confronti dei contribuenti, almeno di quelli onesti. Dopo una serie di battaglie e contro battaglie, in Manovra sono stati inseriti alcuni decreti attuativi che permetteranno di raccogliere (teoricamente) da qui al 2025 i fondi necessari per rendere strutturali alcune modifiche sostanziali del regime fiscale.
Facendo un passo indietro, infatti, si ricorderà bene che il Fisco a fine anno è stato riformato, riducendo le aliquote Irpef, da un altro, e introducendo una superdeduzione per le aziende che assumono dipendenti, dall’altro, oltre ovviamente al taglio del cuneo fiscale. Pilastri, questi tre, che il governo intende rendere strutturali. Il problema, tuttavia, sta nel corso che queste misure presuppongono per lo Stato, che si trova in questo momento con una notevole ristrettezza dei conti pubblici. Il Mef, dunque, per raccogliere i fondi necessari per riconfermare la riforma del Fisco anche nel 2025 ha creato un ‘fondo delega‘ che da qui ad aprile (momento di mettere mano alla nuova Manovra) raccoglierà alcuni extragettiti fiscali garantiti da alcune misure implementate.
Quanto costerà la riforma del Fisco nel 2025
Ora, conti alla mano, il Sole 24 Ore ha fatto un punto di quanti soldi il Fisco potrà avere in più nel corso dei prossimi mesi. Concretamente, si tratterebbe di poco meno di 4 miliardi di euro (poi 3,3 e 3,4 per il 2025 e il 2026), derivanti dal decreto Irpef/Ires e dall’eliminazione dell’Ace (l’Aiuto alla crescita economica), mentre rimane incerto il gettito atteso dal concordato preventivo biennale. Inutile dire che la maggior parte delle riforme fiscale trae i suoi benefici dalla lotta all’evasione fiscale, che tuttavia da i suoi frutti solamente dopo 3 anni.
Ne consegue, dunque, che se le stime di 4 miliardi in più per il Fisco nel 2024 sono corrette, non saranno assolutamente sufficienti per finanziare la strutturalizzazione delle riforme. Infatti, il solo taglio dell’Irpef nel 2025 costerà, riporta sempre il Sole 24 Ore, circa 4,35 miliardi, mentre le deduzioni per le assunzioni qualcosa come 1,34. In totale, solamente queste due riforme, costeranno, insomma, 1,7 miliardi in più dei fondi attualmente disponibili. Il gettito atteso dal concordatocirca 16 miliardi, ma le attuali risorse copriranno appena un quarto