Le patrimoniali costano quasi 50 miliardi di euro all’anno: una somma ingente che grava sugli italiani e viene garantita periodicamente al fisco. I dati, riportati da Libero Quotidiano, arrivano dall’ufficio studi della Cgia (Associazione Artigiani e Piccole Imprese) di Mestre. Essi evidenziano, dal 2017 al 2022, le varie componenti di questa maxi cifra. 



Nonostante l’abolizione dell’Imu sulla prima casa nel 2013, infatti, il gettito delle imposte patrimoniali negli anni in questione ha continuato ad aumentare. Il primo valore disponibile, quello del 2017, si attesta a un totale di 45.596 miliardi. Il più basso invece è quello del 2020, pari a 43.141 miliardi, complici le riduzioni derivanti dalla pandemia di Covid. Il dato record infine si registra nel 2022, con 49.812 miliardi. Si tratta di 2,6 punti del Pil. Le spese sono state così suddivise: Imu/Tasi per 22,7 miliardi, l’Imposta di bollo per 7,7 miliardi, il bollo auto per 7,2 miliardi, l’Imposta di registro e sostitutiva per 6,2 miliardi, il canone Rai per 1,9 miliardi, l’Imposta ipotecaria per 1,8 miliardi, l’Imposta sulle successioni e donazioni per 1 miliardo, i diritti catastali per 727 milioni, l’Imposta sulle transazioni finanziarie per 461 milioni e l’Imposta su imbarcazioni e aeromobili per 1 milione.



Fisco, patrimoniali costano quasi 50 miliardi all’anno: l’analisi della Cgia

Per la Cgia, che ha analizzato l’andamento delle patrimoniali in Italia negli ultimi anni, “il trend di crescita del prelievo è stato spaventoso”. I dati, a confronto con il passato, parlano chiaro. “Se nel 1990 l’erario ebbe modo di incassare 9,1 miliardi, nel 2000 il gettito ha raggiunto i 25,7 miliardi. Cinque anni dopo i soldi incassati sono saliti a 30,1 miliardi che nel 2015 sono arrivati a 48,4 miliardi. Nell’ultimo anno in cui i dati sono disponibili, il 2022, la riscossione ha toccato i 49,8 miliardi”, si legge nel report. L’incidenza sul Pil è più che raddoppiata.



Nonostante ciò, l’ex ministra Elsa Fornero, ha ipotizzato di recente in una intervista a La Stampa una ulteriore patrimoniale sugli immobili, in modo da ridurre il debito e riequilibrare le disuguaglianze. Gli esperti dell’ufficio studi di Mestre tuttavia hanno le idee chiare: “di tasse, incluse le patrimoniali, ne paghiamo già troppe”.