Doccia gelata nei confronti dell’Italia da parte dell’agenzia di rating, Fitch: la nostra penisola è stata infatti declassata da “Bbb” a “Bbb-”, il che significa che ci troviamo al di sopra del gradino denominato in gergo finanziario “junk”, spazzatura. Fitch si è assestata al livello di Moody’s, altra agenzia di rating che già aveva bocciato il rating sul debito sovrano dell’Italia. Un fulmine a ciel sereno la decisione di Fitch anche perchè, soltanto poche ore prima, l’altra agenzia di rating, S&P, aveva confermato il giudizio precedente. «Il declassamento – si legge nel comunicato a motivazione nel giudizio negativo – riflette il significativo impatto della pandemia globale COVID-19 sull’economia italiana e sulla posizione fiscale dell’emittente sovrano». Secondo Fitch il Pil italiano del 2020 scenderà dell’8%, ma non è da escludere che il dato possa ulteriormente peggiorare, in quanto la stessa agenzia specifica che se da una parte il coronavirus potrà «essere contenuto nel secondo trimestre dell’anno, portando a una ripresa economica relativamente forte nel 2021», dall’altra non si esclude che «in caso di una seconda ondata di infezioni e di una ripresa delle misure di blocco, i risultati economici sarebbero più deboli per il 2020 e il 2021».
FITCH DECLASSA L’ITALIA A BBB-: ATTESO ORA IL GIUDIZIO DI MOODY’S
Pressoché immediata è giunta la replica del ministro dell’economia, Gualtieri, che ha sottolineato come altre agenzie abbiano «assunto un atteggiamento più prudente», e specificando che Fitch «non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea, dagli Stati che la compongono e dalle istituzioni che ne fanno parte». Il titolare del Tesoro ha poi voluto precisare che «Il Governo ha la piena consapevolezza dell’esigenza di affrontare questa crisi con misure che non siano solo di carattere emergenziale. Interverremo, anche con un’agenda di riforme e di investimenti, per aumentare il nostro potenziale di crescita, con attenzione ai vincoli e alla sostenibilità della finanza pubblica e alla necessità di confermare la traiettoria di riduzione del debito». Ora si attende il giudizio di Moody’s, che dovrebbe confermare comunque un “Baa3”, l’ultimo gradino: «Non ci aspettiamo un downgrade – le parole di Joao Almeida di Morgan Stanley, riportate da IlSole24Ore – e anche un cambiamento dell’outlook non sembra un rischio molto elevato». Il giudizio arriverà il 9 maggio.