ITALIA VERSO IL CANDIDATO UNICO COME COMMISSARIO UE: FITTO SCALDA I MOTORI

Lo ha detto il vicepremier Tajani, lo ha confermato l’altro vice Salvini e di questi tempi recenti è già una notizia la concordanza fra Lega e Forza Italia: per questo è credibile ritenere Raffaele Fitto come unico candidato italiano al ruolo di Commissario Ue nella lista da inviare entro il 30 agosto alla neo-eletta riconfermata Presidente Ursula Von der Leyen. L’eventualità di un ticket con Elisabetta Belloni, attuale n.1 del Dis, resta comunque calda anche perché la Presidente della Commissione Europea ha richiesto agli Stati membri di inviare una rosa di nomi che comprendesse almeno un uomo e una donna: non è però un tema vincolante in quanto già molti Paesi hanno disatteso la richiesta (e hanno diritto a farlo, ndr), così l’Italia del Governo Meloni potrebbe alla fine blindare un unico nome come l’attuale Ministro degli Affari Europei e del PNRR.



«Penso che Raffaele Fitto abbia tutti i numeri per essere un ottimo commissario europeo a Bruxelles indicato da questo governo»: lo ha detto alla vigilia della sua partecipazione al Meeting di Rimini il leader della Lega Matteo Salvini, che pure non farà parte della Commissione Ue con il proprio gruppo dei Patrioti per l’Europa. Da Tajani, vicepresidente del Consiglio e tra i vertici del PPE, conferma l’indirizzo di Fitto come Commissario Ue sul cui futuro resta di fatto “ombroso” solo la possibilità di sostituire la sua carica tanto sul dossier PNRR quanto nella sua capacità di tenere diplomaticamente i cordoni tra i partiti (assieme a Mantovano e Giorgetti). È probabilmente per questo motivo che ancora l’Italia non ha ufficializzato la/le candidatura/e, da inviare entro l 30 agosto 2024 a Bruxelles: per Fitto potrebbe essere destinato il portafoglio di primo piano su “PNRR, Bilancio e Coesione” oltre che il ruolo di vicepresidente della Commissione Ue, ma in ultima analisi spetterà a Von der Leyen accettare e nominare il commissario italiano. Di norma viene confermato l’indicazione giunta dai Governi ma in alcuni casi (e il non voto di Meloni alla Commissione Von der Leyen potrebbe pesare in questo senso) qualche trattativa potrebbe essere avviata.



LE POSSIBILI “ALTERNATIVE” A FITTO COMMISSARIO UE E GLI SCENARI CHE SI APRONO VERSO IL NUOVO GOVERO VON DER LEYEN

Dall’altro Ministro del Governo in quota FdI (ma molto meno democristiano di Fitto) Adolfo Urso, alla stessa Elisabetta Belloni, fino ai molto meno probabili Giancarlo Giorgetti e Roberto Cingolani: la lista delle alternative all’attuale Ministro PNRR per il ruolo di nuovo commissario Ue in quota Italia è da settimane ormai piuttosto risicata, a riconferma di come Raffaele Fitto al 90% comporrà il nuovo Governo Von der Leyen dopo settembre 2024.

Le dinamiche interne dei rapporti tra Italia e Bruxelles, dopo il non-voto di fiducia a Von der Leyen restano complesse ed è proprio il Ministro Fitto a tenere la barra dritta nei rapporti con la Commissione: potrebbe tornare dunque molto utile la sua presenza nel tavolo che conta in Europa, lasciando però vuota la casella nel Governo che Meloni non vuole in nessun modo mettere in palio con un mini-rimpasto, specie a ridosso della complicatissima Manovra di Bilancio 2025. A ritenere plausibile la scelta su Fitto è anche il leader di Forza Italia Tajani che prima del Meeting ha spiegato ai cronisti come «Sostituirlo come ministro non può essere un problema: tanti conoscono le dinamiche di un ministero in Italia, pochissimi quelle europee e lui le conosce. È l’uomo giusto».



Ma allora chi potrebbe prendere la poltrona di Fitto nel delicato ruolo intrapreso in questi due anni? L’idea dei vari retroscena emersi in questi giorni “vicino” a Palazzo Chigi è che la Presidente del Consiglio voglia spacchettare il suo Ministero per evitare un rimpasto vero e proprio: in primi potrebbe mantenere le deleghe la stessa Meloni per poi affidare i vari incarichi a personalità “esterne” ai partiti, per non creare dissapori e tensioni interne. E così il nome di Roberto Cingolani torna d’attualità per poter seguire il pacchetto PNRR-Sud-Coesione, ma andrebbe convinto l’ex Ministro dell’Ambiente del Governo Draghi a rinunciare al ruolo di ad di Leonardo. Secondo il retroscena di “Open Online”, l’area degli Affari Europei potrebbe essere presa dal diplomatico (e senatore FdI) Giulio Terzi di Sant’Agata.