Proteggere, conservare e valorizzare la biodiversità, sia a livello globale che locale, rappresenta ancor di più una priorità dopo lo storico accordo che ha portato alla definizione del “Global Biodiversity Framework” (GBF), adottato nel 2022 durante la COP15 di Kunming-Montreal.
Questo ambizioso impegno è stato al centro dei lavori della COP16 a Cali, in Colombia, con la partecipazione di delegazioni provenienti da 196 Paesi, con circa 12.000 partecipanti, 10 capi di Stato e oltre 140 ministri – nonostante l’assenza degli Stati Uniti. Uno dei punti focali di tutti i lavori ha riguardato proprio l’attuazione del GBF, che mira a trasformare il 30% del pianeta in aree protette e a ripristinare il 30% degli ecosistemi degradati.
In uno scenario in cui il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità sono senza dubbio questioni e problemi globali, la dimensione locale è fondamentale per mettere a terra azioni e politiche in grado di fornire soluzioni efficaci. Per questo Fondazione Lombardia per l’Ambiente ha preso parte a diversi incontri e momenti di dialogo con istituzioni della sfera di governo locale e sub-nazionale.
In collaborazione con Regione Lombardia e in qualità di ente accreditato presso l’ONU, abbiamo partecipato al workshop “Fostering Private-Public Partnerships for Quality and Sustainable Tourism in Protected Natural Areas in the Era of Social Media” (promuovere partnership pubblico-private per un turismo sostenibile e di qualità nelle aree naturali protette nell’era dei social media), condividendo le migliori pratiche per ottimizzare l’uso delle risorse naturali nel turismo al fine di garantire la conservazione della biodiversità e del patrimonio naturale. Abbiamo poi preso parte al workshop “Strengthening Biodiversity Restoration”, con l’obiettivo di promuovere iniziative di ripristino ambientale in tema di biodiversità.
Tanti anche i meeting con governi locali e altre regioni. È il caso del “Local and Subnational Leaders High Level Meeting”, incontro che ha fatto da apripista all’ottava edizione del Summit for Subnational Governments and Cities (co-organizzato da ICLEI, CBD Secretariat e Regions4) svoltosi il 26 ottobre. Un’occasione preziosa per definire le iniziative delle istituzioni e dei governi locali a favore della biodiversità, fondamentali nel contribuire all’attuazione appunto del Quadro globale per la biodiversità (GBF) di Kunming-Montreal. Le sessioni di lavoro del summit hanno riguardato un ampio ventaglio di tematiche: dalla necessità di colmare il gap finanziario in materia di biodiversità, fino alla proposta di soluzioni intergovernative, con esempi concreti di azioni urbane e territoriali per la biodiversità.
Anche grazie agli incontri diretti con molti rappresentanti dei Governi locali, è sempre più evidente che la partecipazione a eventi del calibro della COP16 costituisce un riconoscimento tanto delle competenze scientifiche quanto della capacità di fare rete a livello internazionale maturate da Fondazione Lombardia per l’Ambiente. La biodiversità è un tema di grande urgenza per il futuro del nostro pianeta e richiede azioni coordinate, specialmente a livello locale. Esempio perfetto di questo è il progetto NATCONNECT 2030, che impegna un’area che copre la quasi totalità del bacino padano e vede la partecipazione di numerosi enti.
Infine, in piena sintonia con il tema della COP16 – “Pace con la natura” – sentiamo che custodire la biodiversità è un atto di pace, un richiamo a proteggere la nostra casa comune per le generazioni future. Come ricordava Papa Benedetto XVI, “Se vuoi costruire la pace, custodisci il creato.” Questo è l’impegno che portiamo avanti.