Flaminia Bolzan, giovane e brava criminologa, spesso e volentieri ospite presso le trasmissioni televisive per dare la propria opinione sui casi di cronaca nera, è stata ieri negli studi di Venus Club, programma in onda su Italia 1 e condotto da Lorella Boccia. “Ho scelto di avventurarmi in questo mondo – spiega Flaminia Bolzan – perchè dei cattivi nessuno si occupa di capire perchè sono diventati in quel modo, se ci sono state delle ragioni che li hanno spinti ad avvicinarsi al male, e soprattutto, nessuno di noi si chiede quanto profondamente potrebbe essere in grado di fare del male se posto di fronte a determinate scelte o a circostanze, che magari possono costringerti ad agire in un determinato modo. A me piaceva la lettura e soprattutto mi piaceva cercare di capire le persone, a 7 anni non sapevo che questo dipendesse dalla forte capacità di capire, in parte, anche me stessa, l’ho imparato nel tempo, non sempre sono riuscita ad ottenere la risposta al perchè alcune persone sono cattive ma non per questo mi sono arresa. Continuo per provare a comprendere qualcosa in più”.



Ma cosa fa di concreto Flaminia Bolzan? “Cerco di costruire quelli che sono gli aspetti della personalità che possono essere correlati con varie tipologie di crimine, quindi cerco di capire quanto l’ambiente in cui soggetti autori del crimine, soprattutto violenti, hanno appunto contribuito ad influenzare determinate tipologie di comportamento e cerco soprattutto di individuare quelli che possono essere i cluster, le categorie in cui questi criminali rientrano”.



FLAMINIA BOLZAN: “NELLE CARCERI NON HO MAI AVUTO PAURA”

Flaminia Bolzan spesso e volentieri visita i criminali nelle carceri, e Lorella Boccia le ha quindi chiesto se si è mai sentita in pericolo: “No perchè uno si sente tutelato nel momento in cui entra in un ambiente che rappresenta l’istituzione. Il carcere è un’istituzione e mi piacerebbe che fosse più vicina e aperta alle persone, è un’esperienza formativa entrare nelle carceri, e dovrebbero essere più aperte per dare la possibilità di raccontare quello che succede all’interno perchè ci sono anche dei bei progetti”. Ma come tratta i criminali Flaminia Bolzan? “Quando guardo nell’occhio un omicida cerco di non provare niente, è complesso, si impara a gestire le emozioni. Non posso entrare in un’empatia eccessiva che non mi permetterebbe di distaccarmi dal comportamento dell’assassino, ne avere questa proiezione eccessiva rispetto a quella che è stata la sofferenza della vittima, perderei di vista il motivo per cui sono lì”. Quindi ha raccontato la sua prima autopsia a cui ha assistito: “Ti lascia interdetto ma la cosa interessante è provare a capire con la guida di qualcuno che è in grado di spiegarti, e che riesce per un attimo a togliere di mezzo tutti i pensieri negativi, le emozioni negative correlate all’accaduto, e ti spiega semplicemente cosa è successo sul corpo, i corpi raccontano moltissimi, molto più di quello che possiamo dire con parole”.



FLAMINIA BOLZAN: “ROSA E OLINDO INNOCENTI PERCHE’…”

Lorella Boccia ha quindi chiesto la sua opinione su alcuni dei casi di cronaca nera più noti, fra cui quello dell’omicidio di Erba dei coniugi Rosa e Olindo: “Sono innocenti. Del caso di Erba, sulla confessione di Rosa ci sono un’infinità di errori ed elementi che non rispondevano a fatti oggettivi, non è possibile che in quel contesto, due soggetti non particolarmente brillanti, che non avevano famigliarità con comportamenti di questo tipo, potessero portare a termine quell’omicidio senza lasciare alcuna traccia. Frigerio? Il riconoscimento arriva nel momento in cui lo stesso è in un letto di ospedale, inizialmente parla di una persona con una carnagione olivastra, quindi in seguito arriva a riconoscere Olindo. Non sono stati costretti a fare questa confessione, questa confessione è stata resa perchè pensavano che se avessero confessato sarebbe stata l’unica possibilità di rimanere insieme. Non erano due soggetti realmente consapevoli del sistema, a me fa molta paura. Qualcuno glielo aveva consigliato? Probabilmente sì, è grave che oggi due soggetti hanno compreso che il loro comportamento non hanno portato a quello che speravano. La signora Rosa Bazzi non sa scrivere e credo che questo sia un punto da cui partire. Si sta lavorando per una revisione, perchè arrivi una revisione servono elementi nuovi”. Flaminia Bolzan riesce comunque a non portarsi il lavoro a casa: “Quando torno a casa lascio tutto alle spalle, credo di riuscirci se no vivrei in una perpetua tensione. Quando entro a casa levo le scarpe, che non hanno mai tacchi di solito, le butto dove capita e mi dedico la mia vita. Io tra l’altro nasco come persona pesante di suo, una che si interroga, vivono quindi in me due anime distoniche, da una parte quella pesante e dall’altra quella che va in trattoria a mangiare la carbonara, faccio quello che fanno tutti”.