Anche se la flat tax 2025 non coinvolge tutti i lavoratori italiani, il 28 dicembre è stata approvata in Manovra l’aliquota agevolata al 15% per la maggior parte di tutti coloro che producono reddito da lavoro dipendente, la stessa che è prevista per chi si trova nel regime forfettario.
Per poter godere dell’aliquota agevolata i lavoratori (dipendenti) e pensionati, devono avere un reddito non superiore a 35.000€. Il partito che punta ad appiattire la tassa è Lega Nord, che desiderava applicare la flat tax su redditi massimi fino a 50.000€.
Flat tax 2025: a chi spetta in Manovra di Bilancio?
La flat tax 2025 stabilisce che per i redditi simili a quelli generati dal lavoro dipendente (ma anche per le pensioni), è previsto un limite pari a 35.000€ (altrimenti non si può rientrare nel regime forfettario). La nuova Manovra ha innalzato il tetto massimo di 5.000€ rispetto all’anno scorso.
Secondo la relazione tecnica inserita in Bilancio dovrebbero esserci 54 milioni di euro in meno di Irpef e 7,4 milioni di IVA in meno per l’anno 2025. Complessivamente – a causa delle restrizioni sul forfettario – l’Erario dovrebbe avere un gettito fiscale di 55,1 milione di euro in meno.
Ma il dato peggiore si registrerà nel 2026, quando l’Erario avrà -126 milioni di euro così distribuiti: -167 milioni di euro di entrate Irpef compensate – in minima parte – dal +13,7€ di addizionali comunali e regionali.
Aumentare la tassa piatta
Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha spiegato che aumentare la platea di beneficiari della flat tax è un obiettivo della Legislatura. Tuttavia i pareri non sembrano essere d’accordo tra di loro e tutti sulla “stessa linea”.
Ad esempio l’esecutivo del Governo Meloni sembrerebbe aver bocciato in più occasioni la scelta di ampliare l’aliquota agevolata al 15% per gran parte dei lavoratori italiani (almeno per coloro con redditi entro i 50.000€).
Flat tax da gennaio 2025 anche a favore degli infermieri che cumuleranno degli straordinari. Per loro l’imposta Irpef e le addizionali comunali e regionali verrà tassata – soltanto sul lavoro straordinario – al 5%.