La nuova misura del governo Meloni inserita in manovra di Bilancio, vale a dire l’innalzamento della flat tax con aliquota fissa al 15 per cento per gli autonomi per ricavi sino a 85mila euro, è stata analizzata dal Centro Studi dell’università Cattolica, i cui ricercatori hanno evidenziato come, negli ultimi decenni, il progressivo svuotamento dell’Irpef abbia rappresentato una tendenza costante e una quota sempre più ampia di redditi sia stata assoggettata ad una tassazione cedolare più vantaggiosa dell’imposta progressiva.
Ecco allora che “le modifiche inserite dal governo Meloni nella manovra si inseriscono in questa tendenza, in quanto sottraggono una gran parte dei redditi dei lavoratori autonomi dalla progressività del tributo. Questo pone sia problemi di equità che di efficienza e comporta conseguenze sia sull’Irpef che sull’Iva, dato che i forfettari sono anche esclusi dal pagamento di questo tributo”.
FLAT TAX AL 15% (PER RICAVI FINO A 85MILA EURO): COSA CAMBIA?
Secondo le analisi del Centro Studi della Cattolica, pubblicate sul “Corriere della Sera”, con la flat tax al 15% un elettricista forfettario pagherebbe oltre 6.500 euro di imposte in meno rispetto a un elettricista identico assunto da un’impresa, con un reddito al netto di tutte le imposte e i contributi maggiore di quasi 10mila euro per l’elettricista forfettario rispetto all’elettricista dipendente. Inoltre, “anche se il lavoratore autonomo forfettario è maggiormente soggetto al rischio di impresa e non ha tutte le coperture assicurative del dipendente (ma neanche paga i relativi contributi), sembra davvero un vantaggio eccessivo, sollevando problemi seri di equità di trattamento”.
La flat tax può altresì offrire “un forte incentivo a società di professionisti a scindersi per usufruire dei benefici fiscali garantiti dal forfettario. Questo nuoce al funzionamento del mercato, in quanto la forma organizzativa dell’impresa è tipicamente più efficiente di quella di tanti piccoli produttori indipendenti, potendo sfruttare economie di scala e di scopo (sinergie) che sono precluse ai lavoratori che agiscono singolarmente. In secondo luogo, l’espansione del forfettario può incentivare l’impresa a scegliere la collaborazione con un lavoratore autonomo piuttosto che l’attivazione di un rapporto di lavoro dipendente”.