Flavia Pennetta, la vittoria agli US Open 2015

Flavia Pennetta è stata uno delle tenniste più forti della storia di questo sport in Italia. La finale degli US Open 2015 vinta ai danni della connazionale Roberta Vinci (capace di eliminare la super favorita Serena Williams) è stato il momento più alto della sua splendida carriera. Grazie a quel successo, è entrata nella storia del tennis italiano ma anche di quello mondiale. E’ stata la seconda azzurra a vincere una prova dello Slam dopo Francesca Schiavone (Roland Garros, edizione 2010). Insomma, un traguardo esclusivo. Ma non solo, nei suoi 15 anni di carriera, ha collezionato, 11 successi in tornei WTA in singolo e 17 in doppio, partecipando a ben 59 finali complessive. A fine ottobre del 2015, dopo essere stata N.6 del ranking WTA, ha detto basta. Oltre a dedicarsi alla famiglia (è mamma di due bimbi), Flavia Pennetta ha altri progetti per il futuro.



Flavia Pennetta, il futuro dopo il ritiro

Fin dal suo ritiro, Flavia Pennetta ha continuato a supportare il marito Fabio Fognini, ancora impegnato, a grandi livelli, nel circuito. La TV l’ha sempre intrigata e starebbe anche portando avanti dei progetti interessanti. Attenzione anche alla possibile vocazione da scrittrice, magari per evocare la finale Made in Italy degli US Open 2015. C’è chi la vede, prima o poi, anche ai vertici istituzionali del tennis italiano. “Smettere è una liberazione, significa rompere quella bolla di vetro nella quale, inevitabilmente, sei stata cacciata quando eri bambina. Smettere vincendo è una pacificazione con te stessa. Significa dire ce l’ho fatta, ho raggiunto quello che volevo, ora basta, c’è un altro percorso che mi aspetta” – ha confessato circa un anno fa a Repubblica. La vita privata di Flavia Pennetta ora è diversa e i suoi impegni sono evidentemente volti alla casa e alla famiglia: “Le mie giornate erano regolate dal fisioterapista, dall’allenamento, dallo psicologo, tutto girava attorno a un colpo sbagliato, a una reazione in campo non efficace, sei sempre tu e la racchetta. Ora se ho voglia di andare a prendere un caffè con le mie amiche, vado. Tutto questo ha segnato la mia liberazione.”

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