Mario Troisi, il papà di Flavia, la diciassettenne morta nell’incidenteRoma insieme a quattro coetanei, non riesce ancora a credere a ciò che è successo. Poco prima sua figlia stava festeggiando il compleanno, poi lo schianto. “Sono arrivato in via Nomentana e l’ho vista mentre era ancora dentro l’auto, senza vita tra le lamiere”, ha ricordato in una intervista a La Stampa. “Si può morire così?”, si domanda. “Siamo tutti insieme a piangere e un’altra famiglia in questo momento sta pregando”. Il riferimento è a quella di Leonardo Chiapparelli, unico superstite. Il ventunenne è in gravi condizioni.



La memoria di Flavia è ancora vivida nella mente dei parenti e degli amici. “Era una ragazza dolcissima, veramente brava. Lavorava in un locale. Apprezzava ciò che faceva ed era molto amata dai colleghi. A volte era un pochino ombrosa, ma faceva parte del suo carattere”, così la descrive il padre a distanza di alcuni giorni dal dramma.



Flavia Troisi, morta in incidente a Roma: il papà parla delle cause

Le cause dell’incidente avvenuto a Roma, in cui la diciassettenne Flavia Troisi è morta insieme ad altri quattro coetanei, sono ancora un mistero. “Ho parlato con i loro amici e so che nessuno ha alzato il gomito, erano ragazzi responsabili. Lei si faceva accompagnare in auto da 2 o 3 persone fidate. Altrimenti ero io ad andarla a prendere. Lo facevo sempre, lo avrei fatto anche questa volta”, ha raccontato il papà Mario.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla procura di Tivoli, intanto vanno avanti. Gli inquirenti, da parte loro, non escludono alcuna ipotesi. Serviranno diversi accertamenti per comprendere cosa è accaduto. “Forse si è piantata una ruota, forse un guasto all’autovettura. Non c’è stata distrazione o velocità eccessiva, ma probabilmente un problema meccanico”, ne è sicuro l’uomo. “A 21 anni i ragazzi non hanno grande esperienza: qualche secondo di panico può essere costato la vita a tutti”.