Flavio Insinna, ospite nell’ultima puntata di A Sua Immagine, ha aperto il nuovo ciclo di commento al Vangelo. Ospite nei giardini vaticani, il conduttore ha spiegato quanto sia importanza la parola, come conferma anche il suo gioco: “Un nostro gioco fatto di parole, vede tantissime lettere. E’ un momento di compagnia”, ha spiegato, “Lo trovo il complimento più bello quando anche a distanza di anni nelle lettere trovo ‘tu mi fai tanta compagnia’, vuol dire che con quelle parole e con un sorriso stai combattendo tante solitudini”. Esattamente come diceva San Francesco d’Assisi, annunciate il Vangelo, predicatelo e se proprio necessario con le parole, quasi a ribadire l’importanza delle parole.



Flavio Insinna ha avuto un padre medico per il quale la fede non era esattamente una priorità, mentre la mamma era molto credente. Qual è stato invece il suo rapporto con la fede? “Mamma devo dire che su papà ci ha lavorato tanto e alcune cose è riuscita ad ottenerle. Papà ad un certo punto della vita era della scuola dell’insegnamento di Padre Pio quando diceva ‘metteteci un sorriso nelle medicine perché funzioneranno di più’. Papà, sorridendo, diceva, io do la penicillina ma se qualcuno ci aggiunge un Padre nostro non è una controindicazione”. Il punto di vista del padre è stato particolarmente condiviso anche da Insinna.



FLAVIO INSINNA, IL RAPPORTO CON LA FEDE

Del padre, Flavio Insinna ha sempre amato il suo approccio al paziente, al malato “anche quando lui è diventato paziente malato”. Parlando della malattia del padre Insinna ha proseguito: “L’ho visto affrontare con grande rigore e con una sua fede particolare senza mai lamentarsi e io sempre di più penso che il mio concetto di fede è racchiuso in ‘Sia fatta la tua volontà’. Ti credo quando le cose vanno bene e non mi sento tradito quando le cose vanno male perché è la tua volontà”, ha proseguito il conduttore Rai. Insinna non vede la malattia come un dono bensì come “una prova da affrontare anche se dolorosissima”. Il padre alla fine non ce l’ha fatta ma non ha mai detto “perchè proprio a me”: “E’ stato un insegnamento”, ha aggiunto. “Ho capito negli anni che ogni giorno è un regalo che Dio ci dà e gli devi dare un senso con le parole ma soprattutto con l’azione”. Nel corso della sua chiacchierata intima, Insinna ha ricordato anche il momento drammatico della scomparsa di Fabrizio Frizzi. “Se non avessi la fobia degli aghi avrei fatto il medico come papà”, ha poi aggiunto, “perchè il mio sentimento è essere minimamente utile”. Infine, la sua parola del cuore che lo racconta in sintesi è “accoglienza”: “Noi accogliamo televisivamente parlando le persone se ne hanno voglia, loro ci accolgono a casa in un reciproco patto di fiducia”.

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