Flavio Insinna a tutto tondo a Generazione Z. Il celebre conduttore si è raccontato senza filtri tra carriera e vita privata, a partire del suo rapporto con i genitori. Il padre, infatti, avrebbe voluto un’altra carriera per lui: “Mio padre mi voleva dottore o avvocato, voleva un titolo. A 20 anni gli ho detto che non avrei fatto l’università… Io volevo fare questo lavoro fin da bambino, alle elementari appena possibile facevo macello. Sono andato in crisi agli scout: al momento delle barzellette sceneggiate scappavo per la timidezza. Poi il teatro ti cura, la maschera aiuta”.



Flavio Insinna ha poi parlato dell’importanza della madre: “Mio padre ha reagito male, mia madre per due anni ha fatto quello che fa un diplomatico dell’Onu, ricucendo il rapporto. Alla fine mio padre è venuto a vedermi recitare. E non ha aspettato la popolarità, ma che l’impegno messo fosse lo stesso per l’università. Mi ha visto amare quello che facevo e mi ha fatto l’in bocca al lupo”.



Flavio Insinna a Generazione Z

“Mi sono iscritto a Medicina dopo aver fatto il test d’ingresso. Vado alle prime lezioni, ma già facevo teatro da un po’ di anni, avevo già la barba e mi sembrava di stare insieme a dei figli”, ha rivelato Flavio Insinna, che ha anche parlato dell’importanza della pervicacia: “La vita ci spaventa, ma se c’è una passione forte va seguita. Non è detto che andrà bene. Anche Proietti ci diceva che il mestiere poteva lasciarci infelici, ma di seguire sempre la passione”. Flavio Insinna è impegnatissimo nel sociale e il motivo è presto detto: “Penso di aver avuto tantissima fortuna, va ridistribuita e condivisa. Ma non smetto di sognare, perchè i sogni ci tengono vivi”. Infine, una battuta sul suo rapporto con il pubblico: “Quando faccio un programma preferisco parlare di popolo più che pubblico. Mi piace creare un clima”.

Leggi anche

Adriana Riccio, chi è fidanzata Flavio Insinna/ Da Affari Tuoi all'amore: "è la mia grande forza"