Flavio Insinna si è raccontato ai microfoni del Corriere della Sera, una bell’intervista in cui ha toccato svariati temi, a cominciare da L’Eredità, programma di punta di casa Rai Uno, che lo stesso conduce ormai da anni, subentrando a Carlo Conti e al povero Fabrizio Frizzi: «L’Eredità è una specie di messa laica per molti – racconta al quotidiano di via Solferini – alcuni insospettabili. Walter Veltroni lo vede. Ma se poi parliamo dei ghigliottinisti… Gigi D’Alessio è un cecchino. Non ne sbaglia una. Luca Barbarossa è un altro: manda le risposte su WhatsApp ma io controllo sempre che siano regolari, cioè che non le abbiano mandate una volta risolto il quiz. Il più matto di tutti però è Diego Abatantuono: lui manda la sua risposta ma se questa è sbagliata mi fa arrivare dei messaggi vocali di un’ora in cui mi spiega perché, secondo lui, abbiamo sbagliato noi. Ma capisce?!».



Fra le tante esperienza in tv di Flavio Insinna, anche una storica in Don Matteo, giunta per caso: «Andai da Costanzo a parlare della nostra compagnia, La Cometa, e tra il pubblico c’era Enrico Oldoini, il regista della serie. Venne a vedermi in teatro, mi volle nel cast. Dico solo una cosa: se Don Matteo ha resistito così tanti anni secondo me si deve soprattutto alla professionalità di Terence Hill. Io non l’ho mai visto prendersi un caffè, è stato sempre con noi, con il caldo bestiale e con la neve di Gubbio». Ma ancor più fortuito è stato l’esordio nel piccolo schermo: «Arrivò per un microfono aperto. Avevo fatto Don Bosco, miniserie tv. Mi premiarono a Saint-Vincent, le grolle, le star e tutto. Sul palco c’era Fabrizio. Il mio turno arrivava tardissimo, quando tutti non pensavano che alla cena. Quando Frizzi mi chiamò, io non sapevo di avere il microfono acceso e così dissi: “Ma devo proprio?”. Risate in sala. Mi accorsi di avere fatto una figuraccia e allora con Fabrizio cominciai a fare lo scemo, con battute a ruota libera. Qualche tempo dopo mi chiamò la mia agente e mi disse: “Ma che hai combinato a Saint-Vincent?”. E io: “Oddio, mi puniscono?”. E lei: “No, ti vogliono dare Affari tuoi”. Ero morto».



FLAVIO INSINNA: “CHIEDO SCUSA A CHI NON HO AMATO ABBASTANZA”

Flavio Insinna è legato da anni alla sua compagna Adriana Riccio, hanno tanti gatti e animali, ma niente figli: «Sarei un padre troppo poco presente – spiega il conduttore – solo per questo. Io ho avuto la fortuna di avere dei genitori sempre accanto a me, nonostante all’inizio non accettassero la mia carriera di attore. Però mamma fece da paciera: andava da papà e metteva una buona parola, poi veniva da me e faceva lo stesso. Temo che non sarei all’altezza».

Il giornalista chiede quindi qual è l’errore che non rifarebbe, e Flavio Insinna torna sul famoso episodio dei fuorionda del programma “Affari tuoi”, scovati da Striscia la Notizia: «Non sprecherei le giornate mie e dei miei collaboratori di Affari tuoi dicendo cose magari giuste ma nel modo sbagliato. Quando ho ceduto al nervosismo sono stato visto come una persona cattiva, ma io non sono così. Eppure ancora oggi non riesco a perdonarmi. Oggi certamente preferirei fare una trasmissione meno perfetta e curata ma senza avvelenare le giornate mie e di quelli che lavorano con me». In conclusione di intervista, Flavio Insinna si sente di chiedere scusa: «Chiedo scusa a chi non è stato amato abbastanza da me, ma oggi so che Gigi aveva ragione: non operiamo a cuore aperto, facciamo solo televisione».