Flavio Oreglio è tornato con grandissimo successo sul palcoscenico di Zelig. Il cabarettista, musicista, scrittore e umorista è uno dei volti più amati dello show comico di Canale 5 tornato in tv dopo tanti anni. Un ritorno molto sentito per il comico dopo quasi due anni di Covid e pandemia che ha visto calare le serrande su cinema, teatri e tutto il mondo dello spettacolo. Proprio durante il lockdown il cabarettista si è raccontato in una lunga intervista a Repubblica confessando i suoi dubbi e paure. “Le previsioni sono difficili. Io come artista mi armo di pazienza e seguo l’onda. Ma stupidità e follia imperversano” – ha detto – “cito Carlo Cipolla e il suo Allegro ma non troppo: lui suddivideva gli uomini in intelligenti, altruisti, egoisti e stupidi. I primi producevano a sé stessi benefici che risultavano utili anche agli altri. Gli ultimi, che in questa emergenza da Covid abbondano, danneggiano sé e gli altri. Tra le cose stupide, però, c’è stato anche chiudere i teatri”.



Per Oreglio, infatti, chiudere i teatri è stato sbagliato visto che durante la prima grande ondata di Covid-19 i contagi avvenivano altrove. Naturalmente col senno di poi è molto più facile disquisire di certi temi, ma il comico a La Repubblica ha precisato: “più che la mia è la constatazione dei fatti. Nessun contagiato, controlli all’ingresso, pubblico seduto a distanza con mascherine. I contagi venivano da altrove”.



Flavio Oreglio: da Peschiera Borromeo al grande successo a Zelig

Per Flavio Oreglio il lockdown è stato si un momento difficile, ma anche di catarsi che l’ha spinto a scrivere un nuovo libro dal titolo “Brev Art”. “Durante il lockdown a marzo scorso, ovvio. Il tempo c’era” – ha detto il comico parlando della sua ultima opera, anche se non è nuova alla pubblicazione di libri. L’umorista, infatti, pubblica un libro all’anno: “amo scrivere. Non passa giorno che non butti giù qualcosa. Secondo, con questo libro festeggio vent’anni di momenti catartici. A dicembre 2000 feci il mio esordio con le poesie catartiche, a Zelig. E comunque la scrittura breve è nobile, se si pensa a Oscar Wilde e ai lirici greci”.



Parlando di progetti futuri ha poi aggiunto: “scrivo cose nuove e sto registrando un album che prosegue il mio progetto intitolato Anima popolare. È un omaggio al cantautorato milanese, da Gaber a Jannacci a Valdi, fino a Vecchioni e Finardi. Con sonorità nuove”.