L‘intelligenza artificiale non può prevenire le catastrofi ma può dare una mano a salvare vite. Ne è sicuro Google, che ha una piattaforma dedicata alle alluvioni, Flood Hub. Un sistema che ora apre anche all’Italia. Si tratta di una tecnologia nata nel 2018, grazie al machine learning, che è in grado di segnalare ma anche di prevedere le alluvioni fino a 7 giorni prima. Una tecnologia incrementata visto che prima riusciva ad arrivare solo fino a 48 ore prima.



L’intelligenza artificiale riesce ad analizzare le precipitazioni atmosferiche e attraverso algoritmi rilascia eventuali allarmi. Se fino a poco tempo fa la tecnologia funzionava in 20 Paesi, adesso Google ne ha esteso la portata a 80 nazioni, Italia compresa. Non è però tutto così semplice come sembra: anche la tecnologia, infatti, ha i suoi limiti. La piattaforma, infatti, ha la capacità di prevenire le alluvioni solamente fluviali e non quelle costiere.



Flood Hub, come funziona

Secondo Google, Flood Hub dovrebbe aiutare a proteggere 460 milioni di persone in tutto il mondo, principalmente nei Paesi meno avanzati a livello tecnologico. La piattaforma, infatti, era nata per seguire gli eventi alluvionali del Bangladesh, una delle nazioni a maggior rischio e una delle più povere al mondo. Ora sono 80 gli Stati coperti dalla tecnologia, di cui 23 sono africani. I dati raccolti vengono passati a Search, il motore di ricerca di Google, e poi a Maps, fornendo alle varie comunità informazioni tempestive sulle alluvioni, dando loro anche il tempo di prendere precauzioni, ancor prima degli annunci dei governi.



La piattaforma si basa su un modello idrologico che identifica se un fiume è destinato a esondare basandosi su dati relativi alle precipitazioni e altri dati meteorologici e di bacino. Da qui produce una previsione del livello dell’acqua nel fiume nei giorni successivi fino a capire se sia possibile un’alluvione. Il modello simula il comportamento dell’acqua mentre si muove attraverso la pianura, anche grazie ai dati radar ottenuti dai satelliti della missione Copernicus Sentinel-1 dell’Agenzia Spaziale Europea. Il sistema, però, può solo anticipare le alluvioni fluviali e non costiere.