Dalla commedia all’action movie, dal melodramma all’horror, dal film storico al dramma sociale, dal thriller al documentario, la diciottesima edizione del Florence Korea Film Fest (23-30 settembre) racconta la società coreana nelle sue mille sfaccettature presentando un programma di ben 60 film, proiettati al cinema “La compagnia” di Firenze e quest’anno, per la prima volta, disponibili anche in streaming in tutta Italia, accreditandosi sul sito del festival, al costo di un biglietto di sala cinematografica per l’intera manifestazione.
Il cinema coreano, dopo il trionfo di Parasite, Palma d’oro a a Cannes nel 2019 e premio Oscar nel 2020 ma anche campione d’incassi in tutto il mondo, continua a crescere d’importanza e qualità. Secondo i dati presentati all’ultimo Marché du film di Cannes (svoltosi online), la Corea del Sud ha prodotto 502 lungometraggi nel 2019 e nella classifica dei Paesi maggiori produttori di cinema si piazza al quinto posto dopo India, Cina, Usa e Giappone e ben prima dell’Italia, sesta ma a distanza con 325 film prodotti. Grazie allo streaming non solo i cinefili ma anche un pubblico in cerca di novità o di semplice intrattenimento potrà scoprire che i film coreani di genere non hanno nulla da invidiare a quelli americani e quelli d’autore competono ormai da anni in tutti i festival con i film europei.
Il pezzo forte del festival è la rassegna-omaggio di 5 film dedicata a una delle star del cinema coreano, l’attore Cho Jin-woong, interprete di oltre 50 pellicole, che non potrà essere presente a Firenze a causa del Covid.19 ma che interverrà virtualmente con una lunga intervista nella quale racconterà la sua incredibile carriera. Cho Jin-woong è l’interprete del film che inaugura il festival, Black Money (Soldi neri), un thriller politico-finanziario dove veste i panni di un brusco ma incorruttibile procuratore, soprannominato bulldozer, che viene accusato di molestie sessuali da una donna poi trovata morta. Ma la chicca della rassegna è Intimate strangers, cioè il remake coreano di Perfetti sconosciuti, il film di Paolo Genovese, i cui diritti sono stati acquistati in tutto il mondo per realizzarne versioni nazioni. Cho Jin-woong interpreta la parte che nella versione italiana è di Marco Giallini, il padrone di casa che invita a cena gli amici poi coinvolti in un gioco di verità con i cellulari.
Nel thriller A hard night (Una notte difficile) è un detective che tornando dal funerale della madre investe un uomo e ne nasconde il cadavere nella bara con conseguenze imprevedibili. Cho Jin-woong interpreta, poi, in Man of will (Uomo di volontà) la vera storia di Kim Gu, un uomo che rinchiuso nel braccio della morte riuscì a reagire divenendo l’ultimo presidente del governo in esilio della Corea nel 1927. Believer (Credente) è un thriller in cui la star è un detective determinato a catturare un potentissimo trafficante di droga di cui nessuno conosce l’identità. Conclude l’omaggio una divertente commedia, Man of men (Uomo degli uomini), nella quale Cho Jin-woong interpreta il ruolo di un piccolo gangster che deve svolgere un lavoro socialmente utile assistendo un famoso avvocato costretto a muoversi su una sedia a rotelle.
La sezione principale del festival “Orizzonti coreani” ospita i film di maggior successo in Corea nell’ultimo anno: in A little princess (Una piccola principessa) la vita di una donna anziana e solitaria viene rivoluzionata dall’arrivo di una undicenne che, accompagnata dalla sorellina di pochi mesi, dice di essere la nipote; Metamorphosis è, finalmente, un horror in cui una famiglia trasferitasi in una nuova casa deve affrontare fenomeni inspiegabili ed è costretta a ricorrere all’aiuto di un prete-esorcista; Idol è un thriller dove un uomo politico scopre in casa il cadavere di un ragazzo investito dal figlio e cerca in tutti i modi di nasconderlo. In Exit, visibile solo in sala, un uomo qualunque grazie a una situazione di emergenza diventa un eroe. Le difficoltà che devono affrontare i giovani che si affacciano al mondo del lavoro sono il tema principale del dramma sociale Light for the Youth (Luce per la gioventù), anch’esso proiettato solo in sala.
La tradizionale sezione “Indipendent Korea” ospita quattro film indipendenti di giovani autori che si occupano delle più varie tematiche. The 12th suspect (il dodicesimo sospettato) è un giallo nel quale l’interrogatorio da parte di un ispettore dei clienti di un caffè, nel corso di un’indagine sull’omicidio di un poeta si trasforma in un gioco al massacro. In Move the grave (Sposta la tomba), una donna, quando scopre che la tomba del padre deve essere spostata, parte con le sorelle per intervenire e cerca anche il fratello il cui benestare è comunque necessario. Nel romantico Moonlight winter (Inverno al chiaro di luna) una madre, dopo aver ricevuto una lettera, parte con la figlia adolescente per il Giappone alla ricerca del suo primo amore. Autumn garden, visibile solo in sala, è, infine, un film ambientato nella zona rurale di Gwangju dove due fratelli amano la stessa donna, per diciassette anni
Le novità di quest’anno sono due nuove sezioni “K-History” e “K-Documentary”. “K-History” presenta quattro film sulla storia coreana: in Mal-Mo: the secret mission (Missione segreta) nel 1940, durante l’occupazione giapponese, è vietato l’insegnamento del coreano, ma un giovane analfabeta contribuisce alla pubblicazione di un dizionario coreano; The battle: roar to victory (La battaglia: il ruggito della vittoria) racconta come nel 1920, nella Manciuria occupata, forze indipendenti sconfissero i giapponesi nel corso di una battaglia durata 4 giorni. Sono programmati solo in sala 1987: when the day comes (1987: quando arriva il giorno), che racconta come l’indagine sulla morte di uno studente produsse una sollevazione popolare contro la dittatura di allora, e Battleship island (L’isola della corazzata), in cui si immagina che nel 1944 400 coreani, sfruttati come schiavi dai giapponesi su un’isola che ha la forma di una nave da guerra, riescano a evadere prima che li facciano saltare in aria.
Sono tre i film della sezione “K-Documentary”. Garden, zoological è dedicato allo zoo di Seoul. A postcard from Pyongyang (Una cartolina da Pyongyang) e Have fun at Pyongyang (Pyongyang si diverte) si occupano entrambi della Corea del Nord. Il primo, attraverso riprese effettuate di nascosto a distanza di anni, vuole mostrare com’è cambiata nel tempo la Corea del Nord. L’altro, realizzato con otto anni di lavoro, rivela come vivono, si divertono e occupano il tempo libero i cittadini della Corea del Nord.
L’attrice Lee Young-ae, protagonista di Lady Vendetta, il terzo film della famosa trilogia della vendetta di Park Chan-wook, torna dopo 14 anni sul grande schermo nel film di chiusura del festival, il 30 settembre, interpretando in Bring me home (Portami a casa) il ruolo di una madre il cui figlio, un bambino ritardato, è scomparso da molti anni. Una telefonata riaccende la speranza della madre che, in un finale cupo ma pieno di suspense, affronterà qualunque pericolo pur di riabbracciare il figlio.
Completano il programma una sezione “Corto-Corti!” che comprende ben 35 cortometraggi, di fiction ma anche di animazione, e una sezione “K-Virtual reality experience” con 12 film di diversi generi in realtà virtuale, per consentire a tutti gli spettatori l’esperienza di quello che sarà, assieme agli ologrammi, non il nuovo cinema, ma un’altra forma di espressione che utilizza le immagini in movimento.