Cambia – almeno nella Florida di Ron DeSantis – il paradigma della lotta al coronavirus pandemico con il Chirurgo generale dello stato Joseph A. Ladapo che ha pubblicato le ultime linee guida sulla lotta contro il virus sconsigliando (verrebbe da dire, caldamente) l’uso dei vaccini covid ad mRNA: linee guida che di fatto vanno in controtendenza con quelle generali fornite dalla FDA che ha approvato ed autorizzato i richiami – gli ottavi dall’inizio della campagna vaccinale – per tutti i pazienti superiori ai 12 anni, oppure a sei nel caso di urgenze.
La ragione delle stop (lo ripetiamo: caldamente suggerito, non obbligatorio) alle somministrazioni dei vaccini covid ad mRNA sarebbe legato – si legge nel comunicato firmato da Ladapo – al duplice fatto che l’ultimissima formulazione è legata “alla variante Omicron che non sta causando un numero significativo di infezioni” – tanto che peraltro “questo booster non protegge dal ceppo attualmente dominante” – e all’assenza di “studi clinici specifici eseguiti sugli esseri umani”.
“Attualmente – scrive ancora il Chirurgo generale della Florida – ci sono dati limitati per stabilire se questi booster offrano una protezione sostanziale contro il virus e le successive varianti”, recriminando anche il fatto che “il governo federale non ha richiesto ai produttori (..) di dimostrare che [i vaccini] prevengano i ricoveri ospedalieri e la morte” oltre a non aver fornito “dati sufficienti a supportare la sicurezza e l’efficacia dei richiami, né a riconoscere i problemi di sicurezza precedentemente dimostrati“.
Il Chirurgo generale della Florida: “Troppi rischi associati ai vaccini covid ad mRNA”
Soffermandosi su quest’ultimo punto, il dottor Ladapo ci tiene a ricordare che i vaccini covid ad mRNA sono stati più volte associati – non causalmente, data appunto l’assenza di studi – alla “circolazione prolungata di mRNA e proteine spike” nell’organismo, all’aumento “di infezioni del tratto respiratorio” e – non da meno – ad un maggiore “rischio di contrarre malattie autoimmuni“: tutte ipotesi che secondo il Chirurgo dovrebbe essere incluse nel modulo di consenso informato per tutti quei pazienti che preferiscono – nonostante il consiglio medico – sottoporsi comunque alla vaccinazione.
Ma ancora, il Chirurgo generale della Florida ricorda tutti quei casi in cui i vaccinati hanno contratto “miocarditi subcliniche e cliniche“, la “sindrome da tachicardica posturale ortostatica”, malattia come “il lupus eritematoso sistemico, l’artrite reumatoide e la psoriasi”; mentre non vengono dimenticati neppure i “rischi per la salute” associate all’accumulo delle proteine spike, le possibili “integrazioni del DNA dei vaccini” e il ridotta – a suo dire “negativa” – efficacia “dopo quattro/sei mesi” dall’inoculazione.
La conclusione del dottor Ladapo è che per tutti i possibili rischi non correttamente indagati l’uso del vaccino covid ad mRNA è “sconsigliato” a favore di un maggiore impiego “di vaccini e trattamenti non mRNA”, senza dimenticare l’importanza di abitudini sane “per ridurre il rischio di malattia cardiache, diabete di tipo 2 e obesità” che sono tutti “fattori scatenanti” delle patologie gravi associate all’infezione con il virus pandemico.