Alcuni ricercatori hanno individuato un misterioso fluido marino sul fondale dell’oceano Pacifico, a circa 80 chilometri della costa est degli Stati Uniti. Si tratta di un liquido che, come riferisce Fanpage, sarebbe chimicamente distinto dall’acqua circostante, e gli studiosi ritengono possa trattarsi di una specie di lubrificante che viene rilascio dalle faglie che si trovano nella zona di subduzione di Cascadia. Il rilascio di questo misterioso fluido marino non è da escludere possa fare da preludio ad un violento terremoto in quanto “aumenterebbe lo stress degli strati di roccia che scivolano gli uni sugli altri”, aggiunge Fanpage. Una correlazione non casuale visto che gli esperti ritengono che in questa zona del Pacifico l’attività sismica può causare terremoti anche di magnitudo 9.0 gradi, quindi assolutamente devastanti.



A fare questa interessante ricerca sono stati gli scienziati dell’Università di Washington, in collaborazione con i colleghi della Woods Hole Oceanographic Institution, della Western Washington University di Bellingham, dell’Università Statale dell’Oregon e di altri istituti d’oltre oceano, tutti coordinati dal professor Brendan Philip. Il misterioso fluido marino è stato localizzato durante una missione a bordo della nave da ricerca Thompson, precisamente a 80 km dalla città di Newport e a 1,2 chilometri di profondità.



MISTERIOSO FLUIDO MARINO NEL PACIFICO: “QUALCOSA DI MAI VISTO PRIMA”

I pennacchi di fluido hanno una temperatura di 9 gradi, superiore a quella dell’acqua che li circonda, e si ritene che provengano da una zona a 4 chilometri di profondità sotto il fondale, precisamente dalla “megathrust Cascadia”, dove le temperature oscillano fra i 150 e i 250 gradi. “È qualcosa che non ho mai visto e, per quanto ne so, non è mai stato osservato prima”, le parole del professor Solomon, coautore dello studio.

“La zona di faglia del megathrust è come un tavolo da air hockey. Se la pressione del fluido è alta, è come se l’aria fosse accesa, il che significa che c’è meno attrito e le due placche possono scivolare. Se la pressione del fluido è inferiore, le due placche si bloccheranno e in quel momento può accumularsi lo stress”, ha aggiunto. Dalle analisi è emerso che all’interno del liquido vi sia boro e litio in quantità elevatissime, mentre cloruro, potassio e magnesio sarebbero basse.