Non è così inusuale avere le idee chiare sin da quando si è bambini su cosa si vuole fare nella vita. E Flynn McGarry ne è la dimostrazione. Il ragazzo, classe 1998, è infatti diventato uno chef praticamente quando era solo un bambino, fondamentalmente per esigenze di forza maggiore, come ama raccontare lui. I genitori, infatti, erano tutt’altro che bravi tra i fornelli e finivano per rifilargli solo surgelati e take away. A quel punto lui ha deciso di fare di necessità virtù e si è avvicinato a quello che è poi diventato il suo mondo cercando di capire i trucchi del mestiere quasi da autodidatta.
I primi ad assaggiare i suoi piatti quando aveva solo undici anni sono stati proprio mamma e papà, che si sono resi conto di avere un talento in casa. Gli insegnamenti sono così arrivati tramite videoricette e libri specializzati (tra quelli che lui ama maggiormente c’è “The French Laundry Cookbook” di Thomas Keller), da cui ha appreso una serie di trucchi che sono poi diventati tra i suoi punti di forza.
Chi è Flynn McGarry. un vero giovane talento tra i fornelli
Consapevoli delle sue potenzialità, i genitori di Flynn hanno deciso di allestire nella sua camera un laboratorio dove potersi esercitare, dove era presente anche una macchina per il sottovuoto, indispensabile anche per un vero chef in erba. Tra i suoi punti fi forza c’è certamente anche il suo carattere: “Se si ha in mente qualcosa bisogna avere la fiducia di poterlo fare – aveva detto in un’intervista -, ma allo stesso tempo considerare che c’è sempre la possibilità di fallire”. La fiducia nei suoi mezzi non gli manca ed è proprio per questo che desidera non essere giudicato per la sua giovane età, ma semplicemente per il reale valore dei suoi piatti.
Gli addetti ai lavori lo definiscono il “Justin Beaber della cucina” per la precocità con cui ha mosso i primi passi nel settore. A soli tredici anni ha infattii aperto il suo primo ristorante, l’Eureka, situato a Los Angeles. Una volta concluso il liceo, si è poi trasferito a New York, dove è nato l’Eureka NYC, un ristorante pop-up. E nel 2018 anche Amazon si è interessata a lui realizzando un documentario. Nello stesso anno ha avviato il suo primo vero ristorante, il Gem, dove sono presenti solo 18 coperti, ideale per fare un’esperienza di cooking davvero all’avanguardia.