Per affrontare l’attuale grave crisi di liquidità, l’Argentina dovrebbe adottare una politica chiaramente austera con l’obiettivo di ricostituire la sostenibilità esterna e le riserve della Banca centrale. Questo è quanto affermato dal Fondo monetario internazionale (Fmi) nel rapporto intitolato “External Rebalancing in Turbulent Times” dove si evidenzia che “è fondamentale continuare ad attuare politiche macroeconomiche di consolidamento fiscale che rafforzino la copertura delle riserve”.
Come riportato dai colleghi dell’Ansa, si tratta di un pacchetto di misure essenziale per l’Fmi per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questi sono noti da tempo, ossia “moderare la crescita della domanda interna, rafforzare la bilancia commerciale, ricostruire le riserve internazionali, riconquistare l’accesso al mercato e garantire la sostenibilità del debito fiscale ed estero”.
Fmi chiede maggiore austerity all’Argentina
Il documento firmato dall’Fmi segnala la necessità di riforme strutturali, così da aumentare la capacità di esportazione del Paese sudamericano e incoraggiare gli investimenti esteri diretti. Gli esperti hanno inoltre acceso i riflettori sul graduale allentamento dell’attuale sistema di controllo dei cambi e delle divise. Secondo il Fondo, si tratta di un ostacolo imponente agli investimenti esteri. Ricordiamo che l’Argentina sta affrontando una dura trattativa con l’Fmi a proposito della flessibilizzazione dell’accordo per la restituzione del credito da 45 miliardi concesso nel 2018. Buenos Aires chiede di tenere conto dell’attuale crisi di liquidità che affronta la Banca centrale per il crollo delle esportazioni agricole dovuto alla siccità. In base agli ultimi dati disponibili, il ribasso delle riserve ha toccato il 40 per cento nel 2025 e si attestano nominalmente attorno ai 26 miliardi di dollari, anche se quelle di libera disponibilità sono di fatto esaurite.