Solo una settimana fa il Fondo Monetario Internazionale aveva lanciato un primo allarme sul fronte “liquidità” dato che la sola pandemia Covid-19 aveva bruciato fino a ottobre circa 3miliardi di euro solo in Europa: oggi la capo economista del Fmi Gita Gopinath, sul Financial Times (ma tradotto in ampi stralci dal Fatto Quotidiano, ndr), illustra quelli che potrebbero essere i problemi enormi che attendono i Governi nei prossimi mesi di crisi pandemica globale. «Siamo in una trappola globale di liquidità. L’uscita da quello che ho chiamato “il grande lockdown” sarà lenta e la politica fiscale deve giocare il ruolo più importante», avverte l’economista illustrando come solo lo scenario di tassi di interesse bassissimi – o addirittura negativi – potrebbe risollevare la politica monetaria mondiale. Per la Gopinath, i Governi devono muoversi al più presto per interventi massicci a sostegno delle economie: «trasferimenti cash per sostenere i consumi e investimenti su larga scala nella sanità, in infrastrutture digitali e nella protezione ambientale».
L’ALLARME DEL FMI AI GOVERNI MONDIALI
Lo stimolo fiscale, spiega ancora la capo economista del Fmi, non è mai stato così ingente in questi ultimi decenni dato che il moltiplicatore stesso della spesa si amplia sempre più per la «prolungata trappola di liquidità». Sempre nel fondo su FT, la Gopinath illustra i dati preoccupanti e allarmanti di questa maxi crisi pandemica: «nel 60% delle economie globali – incluso il 97% di quelle avanzate – le banche centrali hanno spinto i tassi di interesse sotto l’1%. In un quinto del mondo sono negativi». Ma a fronte di interventi stimolatori di economia e investimenti, il problema ora riguarda i rischi di insolvenza: «Imprese vulnerabili ma solide richiedono supporto, un problema che si affronta meglio con la politica fiscale. Prima della pandemia c’era un consenso preoccupante che tassi bassi per lungo tempo avessero promosso un’eccessiva assunzione di rischio che aveva aumentato i rischi per la stabilità finanziaria. La disconnessione dei mercati finanziari dall’attività reale nella ripresa dalla crisi del Covid rinforza questa tesi». La “ricetta” del Fmi non è semplice ma è schietta: dato che la crescita economica procederà a un ritmo superiore del costo del servizio del debito in molti Paesi, sottolinea ancora Gopinath, occorre che i Governo contrastino il calo della domanda aggregata con forti spese in investimenti e aiuti fiscali che creino « lavoro, stimolano l’investimento privato e gettano le basi per una ripresa più forte e green». Per le situazioni simili a quella italiana – ovvero per Paesi che sono entrati in pandemia Covid con debiti pubblici già molto alti – l’economista Fmi avverte «dare priorità e chiedere supporto finanziario. Quelli il cui debito è insostenibile dovrebbero ristrutturarlo prima possibile. Tutti dovrebbero assicurare che rimanga sostenibile attraverso riforme strutturali, misure che aumentino i ricavi e tagli alla spesa inutile».