“Pmi italiane faticano a trovare risorse umane, organici sottostimati del 7,5%”. Lo sostiene Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico della Federazione Piccole e Medie Imprese (Fmpi) che include oltre 6.000 aziende, di cui più di 500 in Piemonte.

“Aumenta – racconta Pantanella all’agenzia di stampa Ansa – la difficoltà nel reperire figure professionali quali personale di cucina e sala, ma anche maestranze specializzate, carrozzieri, tornitori e verniciatori. Un trend in atto dal 2021, che stimiamo in crescita di un +3% anche per il 2024”.



Altri fattori che penalizzano la competitività del tessuto produttivo locale – fa notare il presidente dell’Osservatorio Economico della FMPI – sono “l’incremento dei costi di logistica (+ 18%) per via del caro-trasporti e caro-carburanti, le oscillazioni di prezzo per confezioni e imballi, che registrano in media in regione, attualmente un +8,5%”. Aumenta, al contempo, “la mobilità del personale assunto e formato (+40%), – prosegue l’indagine di Pantanella – alimentando così un turn-over dispendioso che vanifica gli investimenti in formazione delle pmi”.



Con la difficoltà – chiosa sul tema l’esperto – “di rimpinguare gli organici per via di contratti stringenti, bonus, reddito di cittadinanza e affini che vanificano l’appeal del posto fisso, pena la perdita di incentivi che spesso vanno a braccetto con lavoro nero ed elusione fiscale”.

Ma c’è di più. Ad aggravare un quadro dalle tinte fosche e già di per sé complesso ci si mette per propria parte anche il web. Gli acquisti on line spopolano più che mai e a soffrirne sono il piccolo commercio e i negozi di quartiere.

“Nonostante il trend di spesa per singoli e famiglie sia in aumento del 5% rispetto al dicembre del 2022 – afferma Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico Fmpi – per almeno il 45% dei consumatori italiani il flusso economico per le festività di fine anno è destinato ai canali e-commerce legati a grande distribuzione, leader delle vendite on line e acquisti direttamente dai siti dei produttori”.



L’inflazione “stimata al 5,7% in una prospettiva di prezzi comunque pronti a lievitare a dicembre, accresce sì il volume dei budget – prosegue in ultimo l’analisi di Pantanella – ma penalizza il potere d’acquisto. La tendenza è quella di un incremento generale per le piattaforme e negozi on line che, rispetto all’anno scorso, stimiamo in crescita del 15%, stante la molteplicità di offerte al ribasso e la pluralità di opportunità di concorrenza impensabili per i dettaglianti di quartiere che pur resistono grazie alla presenza demografica di un pubblico maturo”.