Preoccupa il focolaio di Coronavirus a Mondragone, in provincia di Caserta. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Ansa al momento sono 30 i casi positivi, tutti bulgari ed un solo italiano. La tensione resta alta soprattutto ai palazzi ex Cirio di Mondragone dove è stata decretata dalla Regione la zona rossa in seguito all’emersione di un focolaio da Covid-19 che ha interessato soprattutto cittadini bulgari residenti in gran parte in un complesso degradato formato da cinque palazzi. Ieri alcuni inquilini italiani avevano puntato il dito proprio contro la comunità bulgara accusandola di aver contribuito alla diffusione del contagio. Ad intervenire nelle passate ore è stato anche il primo cittadino di Mondragone, Virginio Pacifico, che ai microfoni della trasmissione Rai, Agorà, ha commentato: “Sono responsabilmente preoccupato da questa situazione. Abbiamo cercato di intervenire per isolare subito sul nascere questo nuovo focolaio di cui ci siamo tempestivamente resi conto”. Al tempo stesso, però, il sindaco ha sottolineato come una settimana fa con la Asl avevano pensato al progetto di sottoporre a test rapidi gran parte della popolazione “e devo dire che i risultati sono stati quasi del tutto negativi”.



FOCOLAIO CORONAVIRUS MONDRAGONE: LA PREOCCUPAZIONE DEL SINDACO

Il sindaco di Mondragone ha quindi avanzato alcune ipotesi su quello che sarebbe potuto accadere nel frattempo: “Io metto in concomitanza questo episodio con quanto sta accadendo in questi giorni proprio in Bulgaria, a Sofia”, ha aggiunto. “Leggo da notizie Ansa che c’è una impennata del picco epidemiologico proprio lì”, ha spiegato il primo cittadino. Ma qual è il nesso con il focolaio a Mondragone? “Con la fine del lockdown in Italia sono ripresi a venire da noi questa forza lavoro per i campi, i braccianti bulgari, in tutto il casertano. Con il loro arrivo, abbiamo notato subito che sono cresciuti i numeri dei positivi”, ha aggiunto. Il campanello d’allarme è giunto proprio da una partoriente asintomatica che, in vista dell’intervento in ospedale ha lanciato l’allarme. “Con l’Asl abbiamo concordato di istituite un cordone sanitario attorno a questa zona per evitare il contagio di tutti gli altri cittadini”, ha proseguito. Il timore adesso è che il numero già alto di positivi potrebbe aumentare quando saranno resi noti gli ultimi risultati dei tamponi eseguiti e non ancora analizzati in laboratorio.

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