Il Comune di Foggia è stato sciolto per mafia: questo quanto sancito in Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Il Comune, già sciolto dopo le dimissioni del sindaco Franco Landella dello scorso 4 maggio 2021, è stata affidato al commissario prefettizio Marilisa Magno.

Ricordiamo che l’ex primo cittadino di Foggia, Landella (quota Lega), era stato arrestato il 21 maggio e posto ai domiciliari con l’accusa di tentata concussione e corruzione. Il politico è stato poi rimesso in libertà dieci giorni dopo ma non ha revocato le sue dimissioni nel termine dei 20 giorni dalla loro presentazione. Ricordiamo che l’inchiesta accese i riflettori su un presunto giro di tangenti, con il coinvolgimento della moglie di Landella, Daniela Di Donna.



FOGGIA, COMUNE SCIOLTO PER MAFIA

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, i commissari hanno accertato che personaggi legati al clan della Società Foggiana erano riusciti a condizionare le scelte e il lavoro dell’amministrazione. Non lascia spazio a dubbi la relazione consegnata al prefetto di Foggia, che denuncia atti intimidatori nei confronti di alcuni consiglieri comunali già dal 2014. Ma non solo, denunciata «una preoccupante pressione criminale sul Comune»: «Dalle indagini conseguenti ai fatti corruttivi traspare un quadro inquietante della realtà amministrativa dell’Ente, che attesta uno sviamento del munus pubblico in favore degli interessi della criminalità organizzata», riporta ancora Il Fatto. Una delle primissime reazioni politiche è quella di Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia: «Come volevasi dimostrare… purtroppo».



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