Sono giorni sempre bollenti nel mondo del calcio per l’eventuale ripresa e ritorno in campo a chiudere la stagione dopo lo stop per l’emergenza sanitaria da coronavirus: e se già nell’ambiente i parere sono contrastanti, ecco che un nuovo attacco e grido di allarme sull’impossibilità di tornare in campo ci arriva comunque dal mondo dello sport, nella persona di Fabio Fognini. Il tennista azzurro, in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera infatti ribadisce l’impossibilità di tornare in campo a breve, visto il perdurare dell’emergenza, e pure attacca chi, come nel mondo del calcio, ancora insiste sulla ripresa:Per me sono matti. Sono morte migliaia di persone e pensano al pallone… Scherzano con la salute delle persone, inseguono solo il business. Che senso ha riaprire senza spettatori? Che senso ha San Siro vuoto? Non esiste, dai”.



Un’indignazione ben condivisibile certo e che trova molti seguaci, anche in questo giorni, dove per fortuna i numeri in Italia legati alla pandemia da coronavirus sono in lieve miglioramento. Ma per Fognini non è solo il calcio ovviamente che deve fermarsi: pure il tennis non ha senso che riprenda: “Io ho una mia idea: nel 2020 non si gioca più. Come fa un direttore di torneo a prendersi la responsabilità della salute di giocatori, staff, media, spettatori? Va bene il discorso economico, ma io finché non sono sicuro al 110% non mi muovo. Perderò punti e soldi? Pazienza”.



FOGNINI: DISPIACE MA LA SALUTE PRIMA DI TUTTO. RITIRO? NON SE NE PARLA

Pure certo vi è la delusione di non poter dare seguito a una stagione che di fatto era appena cominciata: pure Fognini, come tanti sportivi e non solo, non è ottimista sul ritorno in campo, conscio anche che il virus sarà a lungo una paura e un pericolo presente. “Sono sincero: mi dispiace perché sono tornei grandi e danno tanti punti, ma non so se in Asia tornerò più. Già all’Olimpiade di Tokyo quest’anno non sarei andato. La mia paura più grande non è prendere il virus, ma trasmetterlo. Non sono più solo. Sono papà e marito” le parole dell’azzurro.

Pure nella preoccupazione per il futuro, Fognini però, che a maggio compirà 33 anni, non ha alcuna intenzione di parlate di ritiro dalle scene, per la gioia dei suoi numerosissimi fan: “No. Vorrei smettere quando sono ancora competitivo, alle mie condizioni. Non mi vedo da numero 80-90 del mondo a remare nei challenger per risalire la classifica. Sono n.11 del ranking, è vero che ho qualche acciacco però vorrei ancora togliermi qualche sfizio: un altro Master 1000, magari Roma, se poi è uno Slam meglio”. Non ci resta dunque che avere ancora un po’ di pazienza e nel frattempo, divertici con i challenge e le partitelle casalinghe trasmesse sui social, con cui il tennista ci sta allietando in questi giorni di quarantena, naturalmente in coppia con la moglie Flavia Pennetta.