Il Coronavirus si diffonde tramite i peti? Potrebbe sembrare una boutade, una provocazione, ma è una domanda che davvero ha allarmato il popolo cinese, fiaccato da una lotta senza quartiere al COVID-19 tale da giustificare anche quesiti di questa natura. Domanda vera, dicevamo, al punto da costringere le autorità a mettere la parola fine su questa ipotesi e rassicurare i cittadini che la flatulenza è un problema solo per l’olfatto, non certo per le difese immunitarie. Ecco allora l’intervento del centro per la prevenzione e il controllo delle malattie del distretto “Tonghzhou” di Pechino su WeChat, il social in cui le domande degli utenti, in preda ad una psicosi più che giustificata dalla situazione del contagio in tutta la Cina, stavano diventando sempre più insistenti. La risposta? No, ovviamente il Coronavirus non si diffonde tramite i peti.



CORONAVIRUS SI DIFFONDE TRAMITE I PETI?

A riportare la notizia dell’intervento delle autorità sanitaria sulla possibile correlazione tra peti e coronavirus è stato il Global Times, ovvero il quotidiano ufficiale del Partito Comunista Cinese. L’organo di stampa ha precisato che i peti, anche quelli più tossici, non rappresentano un vettore per il virus Covid-19. Aggiungendo poi una nota di colore, forse per sdrammatizzare una situazione a quelle latitudini non certo semplice: “A meno che qualcuno non dia una sniffata diretta da un paziente senza mutande”. Ad alimentare il dubbio che i peti potessero diventare vettore del virus era stata in particolare la diffusione dei risultati di una ricerca coordinata dal medico Zhong Nanshan, incentrata sulla trasmissione tramite feci e urine. Lo studio era stato preso talmente sul serio che era stata lanciata una petizione per invocare la produzione di massa di mascherine con filtro simile a quelle facciali ma realizzate su misura per il sedere. Qualcuno ha osservato che di fatto esistono già le mutande. Ma la scienza ha comunque spazzato via ogni dubbio…

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