AFD E BSW SEMPRE PIÙ VICINI? IL FONDATORE LUCKE: “WAGENKNECHT NON È AMICA DELLA RUSSIA, PENSA ALLA PACE IN EUROPA”
Non da oggi in Germania la politica nazionale è attraversata da un’incognita tutt’altro che marginale in vista delle Elezioni Politiche Federali nel 2025: i due partiti “populisti” a destra e sinistra – rispettivamente l’AfD di Alice Weidel e il BSW di Sahra Wagenknecht – raccolgono sempre più consensi tanto da rappresentare una minaccia per gli storici partiti tedeschi (dalla Spd alla Cdu fino a Verdi e sinistra radicale). Anche per questo motivo si assiste da mesi ormai ad attacchi e critiche feroci al programma di AfD e BSW, tanto da assimilarli in più occasioni come “propaggini” alternative ma ugualmente alleate segretamente con la Russia di Putin.
Secondo Bernd Lucke, fondatore ed ex presidente di Alternative fur Deutchland fino al 2015, l’Alleanza per Sahra Wagenknecht è tutt’altro che da considerarsi vicina al Cremlino: una difesa di ufficio che, sebbene giunga dall’ex leader della destra tedesca, è un unicum nel panorama politico europeo. «Non sono “amici di Putin”, non è la quinta colonna di Mosca e non è un AfD di sinistra», sbotta al “Berliner Zeitung” l’ex presidente di AfD Lucke considerando esagerate ed eccessive le critiche mosse contro il BSW da ogni area politica del Bundestag. Semmai, è da censurare l’attacco continuo che i partiti tradizionali in Germania lanciano contro i due “nuovi” movimenti che fuoriescono dalle dinamiche “soft” in Parlamento: «screditano l’alleanza Sahra Wagenknecht perché hanno argomenti più deboli», riflette Lucke mettendo in evidenza un rischio concreto che potrebbe stagliarsi all’orizzonte.
LA CRESCITA DEL BSW E IL “TIMORE” IN GERMANIA PER I PARTITI “ESTREMI”: PER GLI ULTIMI SONDAGGI VALGONO IL 28%
Con la continua “squalifica” mediatica e politica dei partiti come BSW e AfD il rischio secondo l’ex fondatore del movimento nato nel 2013 è che si possa arrivare ad una radicalizzazione degli stessi, con allontanamento sempre più drastico tra il “vecchio” e il “nuovo” nel Bundestag. Sempre nella lunga intervista al “Berliner Zeitung è Lucke a riflettere sul trattamento “riservato” ai movimenti populisti: «Questo è indegno di una democrazia e comporta il rischio che la BSW si radicalizzi, ad esempio per quanto riguarda la NATO».
Non amici della Russia ma semplicemente intenti e preoccupati al destino della pace in Europa, come tra l’altro tutti dovrebbero essere in questo particolare e delicato periodo storico: per Bernd Lucke, che di recente ha lasciato l’AfD accusandoli di essersi spostati troppo verso destra, il tema degli attacchi al BSW riflette quanto già avvenne a suo tempo con l’Alternative fur Deutchland, «Purtroppo, è un problema per un partito quando viene costantemente denigrato e ingiustamente marginalizzato dai media e dai politici». Il tema è chiaro: a furia di lanciare le accuse di essere partiti radicalizzati ed estremi, anche le persone moderate ed equilibrate rischiano di allontanarsi per non vedersi coinvolte nel linciaggio mediatico continuo: l’AfD in origine era una forza «completamente moderata, prevalentemente borghese», ora invece è molto spostata verso destra e secondo Lucke si rischia lo stesso con il BSW ma all’opposta parte politica, ovvero la sinistra. Secondo gli ultimi sondaggi raccolti da INSA domenica 18 agosto l’insieme dei due partiti considerati “populisti” ed “estremi” è data ad un notevole 28% su scala nazionale, a due settimane dalle importanti elezioni in Turingia e Sassonia (vera anticamera delle urne federali per il prossimo anno). Addirittura nei due Stati al voto nei prossimi giorni, l’AfD raccoglie il 48% dei consensi secondo i sondaggi, il 47% per il BSW: un anticipo di quanto potrebbe avvenire contro Cdu, SPD e compagnia tra meno di un anno?