Fondatrici Black Lives Matter: chi sono Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi

Alicia Garza, Patrisse Cullors e Opal Tometi: sono loro le tre donne fondatrici del movimento Black Lives Matter, tornato in auge dopo il drammatico caso di George Floyd. Nel settembre 2020, il Times le inserì tra le 100 persone più influenti dell’anno. “Sono solo tre, ma sono ovunque”, scrisse all’epoca Sybrina Fulton, madre di Trayvon Martin, 17enne afroamericano ucciso il 26 febbraio 2012 da un vigilante volontario di quartiere mentre rientrava a casa.



Le tre fondatrici del Black Lives Matter, appartenenti alla comunità di colore, tra il 2014 ed il 2016 riuscirono ad estendere quello che era il loro iniziale progetto arrivando a coinvolgere una rete di oltre 30 rami locali, senza alcuna gerarchia. Il movimento, tuttavia, nel corso degli anni è stato caratterizzato da differenti percezioni ed accuse anche gravi che hanno visto protagonista una delle fondatrici, Patrisse Cullors. Quest’ultima, nel maggio dello scorso anno ha annunciato l’intenzione di lasciare la fondazione dopo quasi sei anni, facendo un passo indietro per dedicarsi, come riferì la Bbc, al suo secondo libro e ad alcuni progetti televisivi con Warner Bros.



Le accuse a carico di una delle Fondatrici Black Lives Matter, Patrisse Cullors e l’addio al movimento

Appena un mese prima della decisione della Cullors di lasciare il movimento Black Lives Matter si erano diffuse alcune accuse a suo carico, secondo le quali una delle tre fondatrici avrebbe usato le risorse della fondazione per arricchirsi, acquistando una quarta casa da 1,4 milioni di dollari nei pressi di Malibu. Proprio nell’aprile 2021 la stessa fondazione aveva confermato che Patrisse Cullors aveva ricevuto tra il 2013 e il 2019 120.000 dollari per il suo lavoro.

Lei, di contro, aveva smentito categoricamente di aver usato le donazioni della fondazione per arricchire il suo patrimonio. L’attivista 37enne aveva specificato che la decisione di lasciare il BLM era stata maturata già un anno prima e nel respingere le accuse a suo carico le aveva bollate come “tentativi della destra di screditarla”. In un comunicato che fece seguito al suo addio, dunque, aveva aggiunto: “Con tutte le persone intelligenti, esperte e impegnate che supportano l’organizzazione so che Black Lives Matter è in buone mani”, sottolineando come “l’agenda della fondazione rimane la stessa: sradicare la supremazia bianca e costruire istituzioni che danno valore alla vita”.