Una dieta più sana e sostenibile può ridurre almeno del 20% le morti premature e almeno del 30% le emissioni di gas serra legate al cibo. Tutti noi, dunque, quando scegliamo cosa mettere nel piatto, impattiamo sulla nostra salute e su quella del Pianeta.
Parte da qui l’idea su cui si fonda la Doppia Piramide della Salute e del Clima, presentata da Fondazione Barilla a pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Terra.
Alla base del progetto, la promozione di diete sane e sostenibili, attente alla biodiversità, nelle quali gli alimenti da consumare sono suddivisi in base alla frequenza di assunzione e alle quantità ingerite, tenendo conto anche del loro impatto sulla salute – ovvero dell’effetto sulle malattie cardiovascolari – e sul clima – valutando cioè la CO2 emessa per produrre ogni specifico alimento.
Seguendo questo principio generale, sono stati quindi creati 7 modelli alimentari relativi ad altrettante regioni del mondo (Asia meridionale, Asia orientale, Africa, Mediterraneo, Paesi nordici e Canada, America Latina e Stati Uniti), dando vita – e qui sta la novità del progetto – a 7 Doppie Piramidi Culturali sperimentali, ovvero a modelli che, per ciascuna classe di alimenti, indicano i cibi più adatti a ogni cultura gastronomica.
“Ciascuno di noi – avverte Guido Barilla, Presidente della Fondazione Barilla – ha il potere di plasmare il futuro tre volte al giorno, attraverso le sue scelte alimentari. La Doppia Piramide della Salute e del Clima mostra, infatti, che una dieta varia ed equilibrata può aiutarci ad aumentare longevità e benessere e a ridurre il nostro impatto sul clima, gestendo le frequenze, la varietà e la quantità dei cibi ogni giorno, in ogni parte del mondo”.
Nella pratica – suggerisce sempre la Fondazione Barilla -, questo significa prediligere quei cibi che favoriscono la nostra salute: in primis, gli alimenti vegetali, con qualche concessione a pesce, uova, pollame e latticini, da preferire a carni rosse e insaccati il cui consumo dovrebbe rimanere limitato. Tutti cibi che, peraltro, assicurano in genere anche un basso impatto ambientale. Farne il cardine della nostra dieta – continua la Fondazione – può generare un cambiamento concreto nel mondo, con benefici importanti per noi e per il clima, in linea col concetto di “One Health”, che vede la salute umana interconnessa a quella animale e ambientale.
L’impatto economico
L’adozione della Doppia Piramide non si limita però a generare vantaggi sotto il pur fondamentale aspetto della sostenibilità. In prospettiva, la sua diffusione potrebbe assicurare impatti favorevoli anche sul fronte economico: la Fondazione Barilla sottolinea infatti che se i consumi alimentari resteranno invariati, nel 2030 questi costeranno all’anno oltre 1.300 miliardi di dollari per mortalità e malattie non trasmissibili, e più di 1.700 miliardi di dollari per gli effetti del cambiamento climatico. Una cifra, quest’ultima, superiore alla ricchezza prodotta in un anno in Italia.
Vero è però che la strada da fare pare ancora lunga: oggi, nel mondo, una dieta sana costa il 60% in più di una che sia solo nutrizionalmente accettabile e quasi 5 volte più di una sufficiente dal solo punto di vista energetico.
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