REGIONE LOMBARDIA CONTRO FEDEZ: “FUORVIANTE E IMPRECISO SULL’OSPEDALE IN FIERA”
Il “caso-Balocco” di Chiara Ferragni si sposta rapidamente anche sul fronte Regione Lombardia, coinvolgendo la Fondazione Fiera Milano in merito all’ospedale in fiera costruito durante l’emergenza Covid-19 nei mesi tremendi della pandemia. Il motivo? Le dichiarazioni di Fedez, marito della influencer, lanciate sui social la scorsa domenica nel tentativo di difendere la moglie dalle accuse di poca trasparenza e addirittura truffa sulla raccolta donazioni con il pandoro Balocco. Se dopo la polemica e la multa dell’Antitrust scaturita, Chiara Ferragni ieri ha chiesto scusa parlando di «buona fede e errore di comunicazione», promettendo un milione di euro di donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino, ecco che in poche ore la polemica si sposta sul marito Fedez in merito ad un altro ospedale, anzi due.
In risposta alle critiche contro la moglie – pure con polemica contro la Premier Giorgia Meloni che aveva polemizzato indirettamente sulle modalità di beneficenza dei Ferragnez – il rapper nelle dirette social aveva sottolineato: «Abbiamo fatto una raccolta fondi da 4 milioni di euro e abbiamo costruito una terapia intensiva da 150 posti letto in dieci giorni (al San Raffaele, ndr), che ha permesso di salvare centinaia di vite. Al Governo e alla Regione Lombardia sono serviti 10 milioni di euro per costruirne una dopo mesi».
Immediata ora arriva la replica di Regione Lombardia che definisce le parole di Fedez «fuorvianti e imprecise», rimettendo in ordine fatti e numeri: «nel sottolineare quanto importanti, meritevoli e utili siano state tutte le raccolte di donazioni che hanno permesso di realizzare strutture e tensostrutture in cui ricoverare i pazienti più gravi, come quella organizzata dall’artista e da sua moglie Chiara Ferragni accanto all’ospedale San Raffaele di Milano», si legge nella nota, «I posti letto di terapia intensiva che sono stati ricavati nella struttura realizzata grazie alle donazioni raccolte da Fedez e Ferragni erano 14 e non 150. All’ospedale in Fiera, invece, grazie alle donazioni di oltre 6.000 donatori privati, anche semplici cittadini, si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto, che ha potuto ricoverare e curare 538 pazienti».
LA NETTA REPLICA DI FONDAZIONE FIERA DOPO LE PAROLE DI FEDEZ SULL’OSPEDALE DI MILANO
Anche su tempi di entrata in funzione dell’ospedale Covid in Fiera Milano, Regione Lombardia rimette in “riga” la versione data da Fedez: «dal primo paziente ricoverato nella tensostruttura del San Raffaele, il 23 marzo 2020, a quello ricoverato in Fiera, il 6 aprile 2020, sono trascorsi solo 14 giorni, motivati dalla differente complessità degli interventi e dal numero assolutamente più elevato dei posti letto messi a disposizione nell’Ospedale in Fiera». Per questo motivo, conclude la Regione, questo episodio di generosità «non deve rischiare di essere ‘svalutato’ da dichiarazioni imprecise e fuorvianti, che poco c’entrano con i gesti di solidarietà che tanti lombardi hanno manifestato durante la pandemia». In risposta poi Fedez ha pubblicato stories su Instagram per rievocare quanto accaduto in pandemia, in particolare un video del del 23 marzo 2020 che richiamava le immagini della nuova terapia intensiva al San Raffaele: «Quando il signor Fontana (Presidente di Regione Lombardia, ndr) mi chiamava per ringraziarmi dell’aiuto durante la pandemia».
Ma la Regione non è l’unica a smentire la versione data da Fedez nelle tante stories in difesa della moglie Chiara Ferragni: una lunga nota di Fondazione Fiera Milano replica nel merito dei dati e delle dichiarazioni del cantante, parlando di «fake news di Fedez sull’ospedale Fiera»: «In riferimento a quanto dichiarato su Instagram da Fedez domenica 17 dicembre riguardo alla realizzazione, ai numeri e ai costi dell’ospedale in Fiera Fondazione Fiera Milano, pur condividendo l’unità di intenti e apprezzando il contributo che tutti hanno dato in quella difficile fase con diverse iniziative, ritiene doveroso fare chiarezza rispetto alle provocazioni e alle inesattezze espresse con veemenza, nelle ultime settimane, da Fedez». L’Ospedale in Fiera è nato per iniziativa di Fondazione Fiera Milano, ed è stato interamente finanziato insieme a centinaia di persone e migliaia di benefattori: sia importanti nomi dell’economia italiana, fa sapere la Fondazione, sia «Pietro, tredici anni, che decise di devolvere la propria paghetta. Non un euro pubblico è stato utilizzato». Realizzato nei padiglioni 1 e 2 della vecchia Fiera di Milano, l’ospedale Covid messo in piedi in poche settimane era un vero e proprio reparto ospedaliero di oltre 25mila metri quadrati, con 157 letti tutti adibiti a terapia intensiva. «La struttura, coordinata e gestita dal Policlinico di Milano, ha potuto contare sul supporto di 18 ospedali pubblici e privati», annota ancora la Fondazione. In risposta diretta a Fedez, continua la nota, «Non è assolutamente vero che è stato realizzato in ritardo, anzi: il 19 è arrivata l’autorizzazione ai lavori, il 30 marzo l’Ospedale apriva e il 6 aprile veniva ricoverato il primo paziente». Insomma, in 10 giorni di lavoro è stata costruita da zero una struttura di eccellenza e complessivamente sono stati curati, nei due anni di emergenza, 538 pazienti gravi, «tutti intubati e ventilati artificialmente». Per concludere, Fondazione Fiera Milano sottolinea come quella dell’Ospedale in Fiera resti una straordinaria «best practice», che è stata presa a modello e replicata, ad esempio, a Berlino; «Questa è l’unica incontrovertibile verità su quei difficili giorni e che, per dovere di giustizia, riteniamo sia corretto far conoscere».
LA RISPOSTA DI FEDEZ (ANCHE CONTRO SELVAGGIA LUCARELLI): “BUTTATE MERDA SU UNA COSA CHE HA SALVATO VITE”
Dal caso-pandoro alle precisazioni sugli ospedali di Milano, arrivando fino ai duri interventi di Selvaggia Lucarelli sul “Fatto Quotidiano” contro i Ferragnez: Federico Lucia in arte Fedez ha voluto replicare sulle proprie pagine social alle tante polemiche di questi giorni. In una serie di stories postate su Instagram, il cantante dichiara: «La non giornalista (riferendosi a Lucarelli, ndr) non perde l’occasione per buttare merda su una cosa che ha salvato vite. Io e mia moglie abbiamo raccolto 4 milioni di euro. Preso dalla frenesia, ho sbagliato alcuni dati».
Quei “dati” sarebbero infatti le donazioni fatte da Chiara Ferragni e Fedez che hanno permesso di ricavare un reparto di terapia intensiva per l’ospedale in Fiera, numeri però smentiti qui sopra da Regione Lombardia e pure da Fondazione Fiera Milano. «La ‘non giornalista’ ha detto che io ho donato ad un ospedale privato… meno male che insegni il cherry picking nei tuoi corsi… Se solo avessi visto una mia intervista a Report o uno degli 800mila interventi che ho fatto, ho detto che prima di contattare il San Raffaele ho contattato l’ospedale Sacco», ribadisce ancora Fedez che conclude sottolineando come la raccolta fondi sia stata rifiutata e dunque si sono diretti al San Raffaele, «Oltre a questo, abbiamo donato altri 350mila euro a ospedali pubblici. Mi piacerebbe sapere cosa hai fatto tu nel frattempo. Spoiler, niente…».
Oggi sul Fatto scrivo di come la promozione delle uova di Pasqua benefiche di Chiara Ferragni con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 abbia seguito lo stesso schema, altro che errore di comunicazione. Lei ha percepito cachet di 500 e 700 000 euro e Dolci preziosi ha donato 12 e 24 000… https://t.co/Nbitn2THiU
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) December 19, 2023