Alla presenza del sindaco di Seveso, Alessia Borroni, dell’assessore alle politiche sociali Michele Zuliani, di Marco Trivelli, direttore generale della ASST di Monza, di Roberto Colajanni e Nicoletta Castelli , direttore sociosanitario e direttrice dipartimento igiene e prevenzione dell’ATS Brianza, sono stati inaugurati i nuovi appartamenti di residenzialità assistita di Fondazione Maddalena Grassi, realizzati in di fronte alla storica Casa Alloggio per pazienti HIV di via Meredo 39, attiva dal 1994.
Il Vicario Episcopale di Monza, Mons. Luciano Angaroni ha benedetto gli alloggi: due bilocali, predisposti per ospitare fino a quattro persone in regime di cohousing e realizzati dall’acquisizione e completa riedificazione di una precedente villetta con giardino.
Gli appartamenti hanno requisiti di civile abitazione, finiture di pregio e infrastrutture per l’abitare di soggetti a mobilità ridotta; tutti gli arredi e i complementi sono ignifughi e non sono presenti fuochi a fiamma viva, poiché anche i fornelli sono a induzione. Gli appartamenti al piano terra affacciano sul giardino, quelli al primo piano sono tri-esposti e con doppio terrazzo.
“Il cohousing è un’opportunità per persone fragili” ha spiegato il dott. Alessandro Pirola, Direttore Generale di Fondazione Maddalena Grassi – “che recuperano o mantengono un grado di autonomia anche economica sufficiente, per ri-abitare, ri-trovare una possibilità di indipendenza per alcuni del tutto insperata. In coppia o da sole le persone si sperimentano in una autonomia assistita da interventi variabili di personale educativo e sanitario e sostenuta dalla possibile frequenza diurna delle Case, presso le quali consumano il pranzo e alle quali fanno riferimento anche per eventuali controlli terapeutici”.
In questo senso è proficua la scelta di collocare tutti gli appartamenti in cohousing realizzati da Fondazione Maddalena Grassi (due a Vigevano per persone con disagio psichiatrico e due nell’edificio della stessa casa alloggio di Seveso) in contiguità con le Case di riferimento degli inquilini, che mantengono saldo il rapporto con gli operatori e una trovano in essi una compagnia che va oltre le prestazioni codificate. “Avendoli vicino un occhio lo buttiamo sempre!” ha concluso Pirola.
A fare gli onori di casa dopo il taglio del nastro è stato Andrea, primo inquilino che ha preso possesso del suo appartamento lo scorso 1° dicembre.
“Sono stato ospite della Casa Alloggio di Concorezzo per 18 mesi” – ha raccontato – e mi sentivo pronto per andare a vivere in un posto tutto mio. La direttrice mi ha mostrato questo appartamento e me ne sono subito innamorato. Frequento il Centro Diurno di Concorezzo due giorni alla settimana e condivido gran parte delle altre giornate con gli operatori della Casa Alloggio di Seveso. Sono una persona a cui piace stare sempre in movimento e mi rendo disponibile per servizi, incombenze e riparazioni: sto ‘in famiglia’ e la mia vita è piena e ricca di affetti.”
Andrea ha personalizzato a sua immagine l’appartamento, che, complice un bel tetto di travi in legno appare caldo e accogliente: un angolo è dedicato alle visite della nipotina di quattro anni, con un tappeto e un contenitore pieno di giochi. “Apprezziamo Fondazione Maddalena Grassi anche per la capacità di trovare soluzioni innovative per la risposta al bisogno” ha osservato il dott. Colajanni “in questo senso il nostro compito di verifica e controllo assume la sua valenza più alta: validare forme di assistenza che traggano dal reale e non dalle teorie la loro ragion d’essere”.
Si prevede che gli altri appartamenti ristrutturati a Seveso dalla Fondazione Maddalena Grassi saranno completamente locati entro la fine dell’anno.