Oltre 2,8 milioni di euro per sostenere progetti innovativi a servizio di persone anziane o con disabilità: sono questi i fondi che saranno erogati da Fondazione Cariverona nell’ambito del bando Domiciliarità integrata. L’obiettivo è sviluppare nuovi modelli di governance – territorialmente coordinati, efficaci e sostenibili – per la cura della fragilità. Mercoledì 22 febbraio il Consiglio di Amministrazione dell’ente ha deliberato il sostegno a 12 progetti in 5 province.
In dettaglio: in provincia di Verona sono stati selezionati 2 progetti per un impegno di 530mila euro; a Vicenza 4 progetti per 1,07 milioni; a Belluno 3 iniziative per 480mila; ad Ancona 2 per 550mila euro; a Mantova 1 per 210mila.
Le proposte selezionate – che verranno realizzate in un arco temporale pluriennale, ma comunque inferiore ai 36 mesi – mirano a innovare l’attuale offerta di domiciliarità integrata, superando un approccio puramente prestazionale e frammentato. Particolare attenzione è stata riservata ai progetti che permetteranno a persone anziane e disabili di continuare a vivere nei propri ambienti di vita. Tra gli obiettivi delle 12 iniziative anche un maggior allineamento delle risposte assistenziali ai bisogni degli utenti e la sperimentazione di programmi personalizzati, con erogazione flessibile nei territori di riferimento (Verona, Vicenza, Belluno, Mantova e Ancona). Le candidature arrivate sono state 24, per un totale di 5,79 milioni di euro richiesti.
Il bando di Fondazione Cariverona mira a rispondere all’urgente bisogno, recentemente messo in evidenza anche dalla pandemia da Covid-19, di ripensare e rafforzare i servizi domiciliari di presa in carico delle persone fragili sul territorio. Nel prossimo futuro, gli approcci metodologici dovranno basarsi su una gestione integrata e multidisciplinare dei percorsi assistenziali, in grado di valorizzare i contributi di diversi attori e setting. A fronte di una richiesta crescente, sarà inoltre necessario sviluppare soluzioni che permettano ad anziani e disabili di mantenere – per quanto possibile – le proprie relazioni familiari e sociali senza rinunciare agli adeguati livelli di cura.
Sul piano nazionale la centralità del tema è confermata anche dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che considera la domiciliarità un investimento essenziale per intercettare e supportare situazioni di fragilità sociale ed economica nel Paese.
“I mutamenti in atto nella tipologia e nella distribuzione delle condizioni di salute della popolazione hanno un impatto sempre più rilevante sia sull’assistenza ospedaliera, sia su quella territoriale e domiciliare. Il nostro Paese, con la popolazione più vecchia di Europa, deve orientare la sanità alla gestione delle cronicità dei pazienti a domicilio – evidenzia Alessandro Mazzucco, Presidente della Fondazione Cariverona (nella foto) – offrendo percorsi di qualificata assistenza medico-infermieristica per supportare il paziente presso la propria abitazione, assicurando serenità a tutti i soggetti fragili, adottando tutte le misure necessarie per poterli monitorare e gestire a domicilio. Sono fiducioso che il nostro rilevante impegno in questi progetti innovativi sia di stimolo ai territori per garantirne le prospettive di sviluppo e di sostenibilità”.