Motu Proprio: le fondazioni vaticane non godranno più di autonomia amministrativa
Le fondazioni vaticane saranno sottoposte al controllo degli organismi economici della Curia: a deciderlo è stato lo stesso Papa Francesco con un Motu Proprio. Fino ad ora gli enti in seno alle Istituzioni curiali godevano di una certa autonomia amministrativa ma con la nuova normativa, estesa anche agli enti che hanno sede nello Stato della Città del Vaticano, le regole saranno differenti.
Nel Motu proprio lo stesso Bergoglio spiega che “benché tali enti abbiano una personalità giuridica formalmente separata e una certa autonomia amministrativa, si deve riconoscere che essi sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle Istituzioni curiali al servizio del ministero del Successore di Pietro e che, pertanto, anch’essi sono, se non diversamente indicato dalla normativa che li istituisce in qualche modo, enti pubblici della Santa Sede”.
Fondazioni vaticane sotto il controllo degli organismi economici della Curia
Come si legge nel Motu Proprio con il quale le fondazioni vaticane vengono sottoposte al controllo degli organismi economici della Curia, “è necessario che essi siano sottoposti non solo alla supervisione delle Istituzioni curiali dalle quali dipendono, ma anche al controllo e alla vigilanza degli Organismi economici della Curia Romana”. In questa maniera le persone giuridiche strumentali saranno “chiaramente distinte dalle altre fondazioni, associazioni ed enti senza scopo di lucro nati dall’iniziativa di privati e non sono strumentali alla realizzazione dei fini propri delle Istituzioni curiali”.
Entro tre mesi dall’entrata in vigore, prevista per l’8 dicembre, saranno applicate le nuove regole. Come spiega VaticanNews, sono esclusi dalla nuova legge le Istituzioni curiali e gli Uffici della Curia Romana, le Istituzioni collegate con la Santa Sede, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e gli enti che svolgono in maniera professionale attività di natura finanziaria. Il provvedimento del Motu Proprio si inserisce nell’ambito delle riforme tracciate dal Papa con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium.