L’assistenza dell’Organizzazione mondiale della Sanità all’ospedale Al Shifa di Gaza fa storcere il naso a Israele, che ricorda come proprio in quel nosocomio operino i terroristi di Hamas. Attraverso l’Oms, altre agenzie dell’Onu, Medici senza Frontiere e un altro partner, la struttura ha ricevuto – secondo quanto riporta Libero – 19mila litri di carburante per far funzionare gli impianti elettrici. La domanda che il quotidiano si pone è: quanti di questi aiuti vengono utilizzati davvero per i malati e i ricoverati nella struttura e quanti, invece, vengono dirottati per scopi bellici?
Il governo israeliano ha così accusato l’Oms di collusione con Hamas per aver continuato a ignorare il fatto che gli ospedali siano anche basi militari per lanciare attacchi oltre che per nascondere i capi di Hamas, utilizzando civili e malati come scudi umani. L’ambasciatrice di Gerusalemme presso le Nazioni Unite, Meirav Eilon Shahar ha chiesto più volte di ripulire i luoghi di cura dalle infiltrazioni terroristiche, per proteggere le vite dei civili. L’Oms nega però ogni coinvolgimento e il segretario generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto appello ai Paesi che vogliono interrompere i contributi finanziari all’Unrwa, l’agenza Onu per i rifugiati palestinesi, chiedendo che il flusso di denaro prosegua.
Fondi Oms, la proposta della Lega: “I 100 milioni teniamoli per l’Italia”
Dopo gli aiuti arrivati dall’Oms agli ospedali di Gaza, non mancano le polemiche di chi è andato a scavare nel passato dell’Organizzazione, arrivando al periodo della pandemia. Così, c’è chi ricorda il silenzio sull’origine del Covid Cina nel 2020, o la “guerra” al consumo di carne e all’agricoltura tradizionale per contrastare il cambiamento climatico. Il direttore generale ha spiegato di recente che “i nostri sistemi alimentari stanno causando danni alla salute della popolazione e al pianeta. I sistemi alimentari contribuiscono a oltre il 30% dei gas serra e sono responsabili di un terzo delle patologie globali”. Ghebreyesus auspica una “trasformazione dei sistemi alimentari” grazie a “diete più sane, diversificate e incentrate sulle piante”, spiega Libero.
Nel frattempo la Lega, ha proposto di utilizzare il contributo italiano all’Oms per garantire l’efficienza del nostro sistema sanitario nazionale, smettendo dunque di versare quei soldi all’ente. Si parla di circa 100 milioni che sono finiti al centro della proposta della Lega: “Garantire l’efficienza del nostro Sistema Sanitario è una priorità del Governo, come dimostra lo stanziamento record per la Salute nell’ultima legge di Bilancio. Tuttavia si può fare ancora meglio usando risorse che – ad oggi – non vengono gestite appropriatamente, come ad esempio i circa 100 milioni che, tra contributi regionali, nazionali ed europei ogni anno l’Italia versa all’Oms”.