Nella bozza del dl Rilancio c’è spazio anche per un capitolo sulle misure per disabilità e famiglia. C’è un incremento di ulteriori 90 milioni di euro per l’anno 2020 per il Fondo per le non autosufficienze, «al fine di potenziare l’assistenza, i servizi e i progetti di vita indipendente per le persone con disabilità gravissima e non autosufficienti gravi e per il sostegno di coloro che se ne prendono cura». Il Fondo per la non autosufficienza era stato istituito nel 2006 per fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti, con l’obiettivo di favorirne una dignitosa permanenza presso il proprio domicilio evitando il rischio di istituzionalizzazione, oltre che per garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali. Altri 20 milioni di euro sono invece destinati al potenziamento di «percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo familiare di origine ovvero per la deistituzionalizzazione», ma anche per interventi a supporto della domiciliarità e programmi per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile «per le persone con disabilità grave prive del sostegno familiare».



Nella bozza del dl Rilancio, sempre in tema di misure per disabilità e famiglia, si istituisce, inoltre, un Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità. L’obiettivo è di «garantire il riconoscimento di una indennità agli enti gestori delle medesime strutture» che per l’emergenza coronavirus stanno affrontando oneri derivanti dall’adozione di sistemi di protezione del personale e degli utenti.



MISURE FAMIGLIA NEL DL RILANCIO: FONDI PER CENTRI ESTIVI E…

Per sostenere le famiglie il governo, come scritto nella bozza del dl Rilancio, introduce «interventi per il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa» da giugno a settembre. Previsti anche finanziamenti di «progetti volti a contrastare la povertà educativa e ad implementare le opportunità culturali e educative dei minori». La disposizione prevede quindi per quest’anno l’integrazione del Fondo per le politiche della famiglia di 150 milioni di euro: va erogato ai Comuni per il potenziamento appunto dei centri estivi diurni e di quelli ricreativi per le bambine e i bambini di età compresa tra 3 e 14 anni. Ma lo stanziamento è finalizzato anche al finanziamento di progetti mirati al contrasto della povertà educativa, «al fine di recuperare il tempo perso in termini di offerta educativa e culturale». Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse, il 10 per cento è destinato a queste ultime misure, la restante quota al potenziamento dei centri estivi e dei servizi socioeducativi.

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