Prosegue l’indagine da parte della procura di Milano, in merito ad alcuni fondi che la Lega avrebbe ricevuto dalla Russia, sospetti finanziamenti illeciti provenienti da Mosca. Il ministro dell’interno, Matteo Salvini ha già esternato il proprio pensiero sulla vicenda, e nelle scorse ore è tornato a parlare, intercettato dai colleghi del Messaggero: “E’ due anni che me la menano con i soldi della Russia – le parole del titolare del Viminale – mai presa una lira, non mi tocca la cosa proprio. Non ho avuto contatti con Savoini, faccio il ministro dell’interno, non so se avete presente il tavolo del ministro dell’interno: non ha i soldi del Monopoli ma si occupa di cose più vere e urgenti, di cose reali”. Gli inquirenti stanno provando a risalire ai soldi, battendo appunto la pista del denaro, un’indagine nata a seguito di un articolo pubblicato lo scorso febbraio da l’Espresso, e che vede al centro della questione ben 65 milioni di euro che sarebbero dovuti confluire nelle casse leghiste, legati all’importazione in Italia di una grande quantità di petrolio russo, come ricordano i colleghi dell’agenzia Adnkronos. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LEGA E FONDI RUSSIA, LE PAROLE DI SALVINI
Non usa i toni forti, ma usa quelli sarcastici il Ministro dell’Interno Salvini intervenendo al Viminale dopo l’ennesima domanda sul presunto scandalo dei fondi dalla Russia: «Scusate il ritardo, stavo cercando di nascondere gli ultimi rubli..», ha scherzato entrando in conferenza stampa il leader della Lega, poi si fa più serio e risponde alle varie domande tutte incentrate sull’articolo di Buzzfeed e per niente rivolte al tema odierno, ovvero l’accordo sottoscritto con i gestori delle discoteche. «Farò tutto quello che è necessario per tutelare me e la Lega, che ha bilanci puliti e trasparenti», spiega non rispondendo in merito alla domanda su possibile querela a Savoini. Poi ancora sul presidente Lombardia-Russia aggiunge «C’è tanta gente quando faccio le riunioni. Fatemi fare il lavoro serio. Lei cerchi i rubli, il petrolio, i missili e le armi nucleari. Ritengo ridicola questa inchiesta. Ce ne è una in Lussemburgo. Mi divertono tantissimo queste cacce al tesoro». E poi infine nel merito dell’inchiesta svolta dalla Procura di Milano, Salvini torna sarcastico e attacca la magistratura in maniera sottile «Ho totale fiducia nella giustizia che andrà avanti con questa preziosissima indagine e se c’è un rublo fuori posto sarò il primo ad arrabbiarmi, ma suppongo che non ci sia. Ho totale fiducia nella magistratura italiana, che è la più veloce, la più libera e la più indipendente al mondo, la più solerte, la più efficace, quindi sono tranquillissimo. Facciano commissioni d’inchiesta, tutto..».
SALVINI “INCHIESTA RIDICOLA”
Mentre le indagini sui presunti fondi dalla Russia alla Lega sono divenute ufficiali il giorno dopo l’audio “segreto” di Buzzfeed – ma erano in corso da mesi, dagli articoli de L’Espresso di febbraio – ieri sera è giunta anche la notizia che Gianluca Savoini è stato indagato per corruzione internazionale. Il presidente di Lombardia-Russia presente nel meeting registrato con alcuni uomini del Cremlino, viene ritenuto dall’accusa potenzialmente il collettore dei fondi illeciti da Putin verso Salvini: al momento le prove scarseggiano e si è solo all’inizio della enorme inchiesta che si scorge all’orizzonte, sulla scia di quanto già avvenuti negli Usa, in Francia e in altri partiti Ue tacciati di essere “finanziati” dalla Russia. «È tutto ridicolo. Non abbiamo mai chiesto un rublo, un dollaro, un gin tonic, un pupazzetto a nessuno. Rispetto il lavoro di tutti. Ho la coscienza a posto. Querelerò chi accosterà soldi della Lega alla Russia. Bilanci Lega trasparenti» ha twittato il Ministro dell’Interno questa mattina durante l’intervista a Radio Anch’io dove ha ribadito la piena innocenza di tutta la Lega e la distanza netta dalle possibili azioni di Savoini, che ad oggi non è un uomo del Carroccio (pur risultando molto vicino e presente sempre nei viaggi in Russia della delegazione Salvini).
FONDI RUSSIA, DI MAIO PUNZECCHIA LA LEGA SULLA QUESTIONE MORALE
Intervistato da Giorgio Zanchini su Radio Anch’io – Rai Radio1 – ancora il vicepremier è tornato sul presunto scandalo Buzzfeed e ha rimarcato la sua piena innocenza «Cosa facciano e chiedano a nome loro gli altri la sera non mi è dato saperlo, io rispondo delle casse della Lega. Quando andiamo all’estero parliamo di politica e accordi commerciali per le imprese italiane. C’è molta fantasia. Siamo seri dai…. E gli hacker russi che manipolano le elezioni, e il petrolio, e gli americani..». Conte ieri ha ribadito piena fiducia nella magistratura ma anche nel suo vice Salvini, mentre Di Maio approfitta dell’occasione per rintuzzare la Lega in un periodo di forte contrasto tra il tema dell’Autonomia, il Decreto Sicurezza bis e il salario minimo: «Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto» ha spiegato il leader M5s in una intervista al Fatto Quotidiano, aggiungendo subito dopo augurandosi che tutto possa chiarirsi senza problemi «Prima della Russia c’erano stati i 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi. Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato».