Il Parlamento europeo ha approvato la creazione di un fondo dell’Ue per incoraggiare l’acquisto congiunto di armi per l’Ucraina. Il via libera, come riportato da Euractiv, è stato dato con 530 voti a favore, 66 voti contrari e 32 astensioni. Il cosiddetto EDIRPA metterà a disposizione degli Stati un totale di 300 milioni di euro da spendere entro la fine del 2025 per la difesa.



“Essendo che molti Stati membri hanno annunciato un aumento significativo delle spese per la difesa di fronte alla nuova situazione di sicurezza, c’è il rischio che gli investimenti vengano effettuati solo secondo le linee nazionali, il che significherebbe una frammentazione degli armamenti che porta a una mancanza di interoperabilità molto dannosa”, queste erano state le parole usate prima della votazione da un rappresentante dell’esecutivo dell’Ue per spiegare la necessità dello strumento per rafforzare l’industria europea della difesa attraverso acquisizioni congiunte. Già a fine giugno infatti era stata trovata l’intesa coi Ministri della Difesa nazionali per la misura.



Fondo Ue per acquisto di armi per l’Ucraina: cos’è l’EDIRPA

I principali gruppi politici del Parlamento europeo hanno accolto con favore la creazione di un fondo dell’Ue per incoraggiare l’acquisto congiunto di armi per l’Ucraina in quanto rappresenta un buon inizio nell’ambito di una politica industriale più ampia a sostegno del settore. “Questo finanziamento può essere solo un punto di partenza per fare in modo che gli Stati membri possano continuare a rifornire Kiev. Spero che la Commissione continui a proporre iniziative a sostegno del settore. Abbiamo trascurato la nostra industria della difesa per 30 anni, ora ha bisogno di più fondi”, ha affermato l’eurodeputato tedesco Michael Gahler (PPE).



È della stessa idea l’eurodeputato lettone Ivars Ijabs. “In termini di acquisti per questo settore 300 milioni di euro non sono nulla ma allo stesso tempo è bello inviare questo segnale e vedere come procede”, ha commentato. In molti in tal senso pensano che l’esecutivo dell’Ue voglia proporre una nuova legge sull’industria europea della difesa” al fine di avere il diritto di controllare la produzione.