Federazione, “fusione”, partito unico: nel futuro del Centrodestra aleggiano queste tre possibilità, non necessariamente l’una antitetica all’altra. Dopo la proposta di Salvini, accolta da Berlusconi, ora è il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a ribadire la necessità di trovare unità nella coalizione nei prossimi anni. Ma attenzione, con o senza Giorgia Meloni potrebbe essere lo stesso: nell’intervista a “La Stampa” il giorno dopo il comizio della Lega a Roma, il Governatore leghista spiega «Il centrodestra può essere unito sia che la Meloni faccia parte della federazione, sia che non ne faccia parte».



L’importante per Fontana è che tutti «si presentino agli elettori con valori e idee comuni e che le portino avanti in modo coeso. Il resto non conta». La manifestazione di ieri del Carroccio ha avuto la dimostrazione, conclude l’ex sindaco di Varese, «che c’è gente che crede in noi, che c’è gente che ha voglia di percorrere insieme la strada che abbiamo tracciato e che vuole farlo concretamente. È una piazza che vuole tornare a vivere».



LA SFIDA DELLA LEGA A FRATELLI D’ITALIA

In giornata Silvio Berlusconi aveva già ribadito il concetto, lanciando addirittura la necessità di un partito unico del Centrodestra sulla scia del modello Usa dei Repubblicani: «Da qui alle elezioni politiche del 2023 dobbiamo costruire il partito unico del centrodestra sul modello americano». La federazione insomma sarebbe un primo passo, per il momento opzionato dai due partiti di Cdx nel Governo – per l’appunto Lega e Forza Italia – ma con la porta che rimane assolutamente aperta per Fratelli d’Italia. Certo le parole di Fontana (come quelle già usate nei giorni scorsi, con accenti diversi, da Salvini e Berlusconi) hanno il significato di dare un “segnale di sfida” all’alleato di destra: «Una cosa è ridurre il ruolo di Forza Italia a forza federata, altra cosa è la proposta del nostro leader di un grande partito repubblicano del centrodestra che abbia i suoi valori fondativi nell’europeismo, nell’adesione al Ppe, nel patto Atlantico, nella Nato», spiega invece la Ministra Mariastella Gelmini replicando alle voci di partito unico. La risposta di Fratelli d’Italia invece non si fa attendere e arriva con il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida: «Al momento i problemi degli italiani sono altri. parlare di partito unico e federazione non ha molto senso. E poi squadra vincente non si cambia». Piuttosto, le proposte di Berlusconi e Salvini secondo Lollobrigida, sembrano essere di più «un tentativo per rafforzarsi all’interno di una maggioranza egemonizzata da Pd e M5S».

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