Nuovo post del governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana. Dopo aver ottenuto il passaggio in zona gialla il numero uno dei lombardi si è appellato all’esecutivo alzando la voce per quanto riguarda i ristori. “Tornare lunedì in zona gialla è un risultato importante e soprattutto meritato. Anche se, francamente, continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica. Un risultato meritato dai lombardi – ha aggiunto Fontana – che hanno sempre dimostrato senso civico nel rispetto delle regole e grande spirito di sacrificio. Dobbiamo proseguire su questa strada confermando che i dati della Lombardia erano da tempo e sono oggi quelli che ci consentono di essere “gialli”.
Fontana ha quindi invitato i propri conterranei a “continuare il percorso sulla strada della massima responsabilità individuale”, per poi sollecitare nuovamente l’esecutivo in tema di ristori per le categorie più colpite, in particolare i bar e i ristoranti, che finalmente da lunedì prossimo potranno rialzare la serranda dopo tre mesi passati praticamente in arancione e rosso salvo una decina di giorni prima di Natale. La domanda però sorge spontanea: fino a quando la Lombardia sarà in zona gialla? Nessuno al momento può dirlo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LOMBARDIA ZONA GIALLA DALL’1 FEBBRAIO: FONTANA DELUSO, E A MILANO MUSEI ANCORA CHIUSI
Da lunedì 1 febbraio la Lombardia passerà in zona gialla, ma i musei di Milano resteranno ancora chiusi. A spiegarlo è stato l’assessore alla Cultura, Filippo del Corno, che intervistato dai microfoni del Corriere della Sera ha fatto chiarezza, specificando come la riapertura debba seguire un piano preciso “Un piano strategico per la ripresa delle attività culturali – si legge su Facebook – a partire da un’apertura coordinata del sistema museale cittadino dalla prima settimana di marzo. Dobbiamo sottrarre la cultura alla frammentazione temporanea delle fasce di rischio, con continue aperture e chiusure, e pensare a un progetto di ripresa definitiva per ristabilire il diritto alla partecipazione culturale, sempre nel pieno rispetto delle indicazioni mediche per il contrasto alla diffusione epidemica”. Il Dpcm specifica che i musei possono riaprire in zona gialla, ma nel capoluogo lombardo resteranno invece ancora chiusi, almeno per tutta la settimana che va dall’1 al 7 febbraio. Cosa succederà poi bisognerà capirlo anche perchè dietro la riapertura dei musei c’è tutto un piano logistico che coinvolge la pulizia, la custodia, e questione organizzative varie. Inoltre, come sapere Fanpage, l’assessorato alla Cultura di Milano sta cercando di stabilire un dialogo con regione e governo per provare a capire se sia possibile tenere aperti i musei nel fine settimana, quando i visitatori raggiungono il picco. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LOMBARDIA ZONA GIALLA SOLO DA LUNEDÌ, FONTANA: “PENALIZZA ATTIVITÀ PRONTE A RIAPRIRE”
La Lombardia torna finalmente in zona gialla dopo quasi un mese dall’ultima volta, ma le polemiche governo regioni non si sono ancora esaurite. Dopo la soddisfazione esternata dal governatore Fontana nel dare l’annuncio alla nuova colorazione, lo stesso presidente lombardo ha mostrato decisamente amarezza nel comunicare che il giallo entrerà in vigore non da domani, domenica 31 gennaio come inizialmente si ipotizzava, ma soltanto da lunedì prossimo, 1 febbraio 2021. “A differenza delle situazioni antecedenti la zona gialla scatterà lunedì e non domenica – il post del governatore della Lombardia pubblicato sulla propria pagina Facebook – non ci resta che prenderne atto perché la decisione è sopra la nostra testa e al di là delle nostre volontà. Sicuramente penalizzate le tante attività già pronte a ripartire da domenica”. 24 ore potrebbero rappresentare “poca cosa” per qualcuno, ma non per i commercianti allo stremo ormai da troppi mesi per via delle restrizioni covid, che speravano già di rialzare le serrande (soprattutto bar e ristoranti che in zona gialla possono riaccogliere i clienti nel locale), fin da domani. “Confidiamo nella responsabilità dei lombardi – era stato invece il commento della vicepresidente lombarda, Letizia Moratti, di ieri sera – la locomotiva d’Italia si rimette in moto. I dati erano chiari e ben definiti da giorni, la collocazione in zona gialla è la conferma”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LOMBARDIA TORNA IN ZONA GIALLA: RIAPRONO BAR E RISTORANTI
Dopo le polemiche degli ultimi giorni e la comunicazione dei nuovi dati in attesa della nuova riunione della Cabina di Regia tra Ministero della Salute e Comitato Tecnico Scientifico, è arrivata per la Lombardia la decisione tanto attesa (senza contare l’abbassamento dell’indice Rt sulla puù rassicurante soglia di 0,84): stando a quanto riportato da diversi mezzi di stampa basandosi su fonti dello stesso Ministero, la Regione governata da Attilio Fontana si appresta a tornare in zona gialla dal prossimo 31 gennaio quindi. A dire il vero la decisione, che vede inoltre ben altre 15 Regioni diventare gialle (e con sole cinque che restano arancioni, mentre non vi sono affatto zone rosse), non era completamente inattesa come invece nel caso del Lazio che un po’ a sorpresa, e al pari della Lombardia, passerà dunque in zona gialla. (agg. di R. G. Flore)
LOMBARDIA VERSO ZONA GIALLA?
Si preannuncia una nuova probabile polemica fra il ministero della salute, l’Iss e la regione Lombardia, in vista delle nuove colorazioni che verranno comunicate oggi. Poco fa è uscito allo scoperto il governatore lombardo Attilio Fontana, ricordando al governo che la sua regione è stata inserita erroneamente in zona rossa la scorsa settimana, e che di conseguenza, a partire dalla prossima, potrebbe cambiare nuovamente colore dopo l’arancio assegnatole sette giorni fa. “Da tre settimane – scrive Fontana attraverso la propria pagina Facebook – la Lombardia ha i dati da zona gialla, con tassi di incidenza tra tamponi e positivi fortemente al di sotto della soglia d’allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti”.
“Ci auguriamo che dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa – scrive il governatore – oggi il Ministero possa prendere una decisione che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione. Soprattutto considerando che i ristori per commercianti e categorie, colpite da chiusure da parte del Governo, non arrivano e sono insufficienti”.
FONTANA “LOMBARDIA SIA IN ZONA GIALLA”. CONFCOMMERCIO DELUSA
Chiede quindi che la Lombardia venga inserita in zona gialla il governatore Fontana, alla luce del pasticcio della settimana rossa, che va ad aggiungersi ai sette giorni di arancione che si chiudono domani. La regola inserita nel Dpcm stabilisce che le regioni debbano stare in una determinata zona per almeno due settimane, ma vista appunto la querelle “zona rossa” non sono da escludere novità. All’orizzonte, come riferisce anche il quotidiano Il Giorno, non vi sarebbe comunque alcuno sconto, con il tanto atteso passaggio in zona gialla che dovrebbe giungere solo il prossimo 7 febbraio. “La possibilità che la Lombardia resti in zona arancione ancora una settimana – ha commentato amara Confcommercio Lombardia – è francamente una beffa. Potrebbe non verificarsi per una questione puramente formale: non sarebbero cioé trascorse le canoniche due settimane dall’ultimo cambio di colore, dopo aver subito una chiusura del tutto ingiustificata dal 17 al 23 gennaio”.