REGIONE LOMBARDIA REPLICA AI DATI UE SULL’ARIA: “NON SI PUÒ FERMARE TUTTO”

Il Governo Meloni ha ottenuto una deroga di altri 10 anni ma la direttiva Ue per ridurre le emissioni nocive entro il 2030 rischia di mettere ulteriormente in difficoltà intere aree del nostro Paese, in particolare modo la Pianura Padana che per conformazione del territori inevitabilmente mostra una difficile riduzione dell’inquinamento. Se però dovesse davvero passare la nuova norma, per ora ancora in bozza, dell’Unione Europea, aree come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna rischiano una “desertificazione economica” senza eguali tra divieti ed eventuali imposizioni nelle emissioni.



Il Governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, non ci sta e a distanza replica senza alzare i toni ma fissando bene i punti chiave: «l’Europa cerca di contrastare lo smog dando dei parametri all’interno dei quali si possono immettere nell’atmosfera le sostanze. E da quel punto di vista noi siamo sotto a quei parametri stabiliti». Parlando durante un evento in Fiera a Rho Milano, Fontana ha ricordato che occorre schiettezza e consapevolezza della realtà: «la morfologia della Pianura Padana comporta una costante mancanza di vento e dunque rende più difficile il ricircolo dell’aria». Per questo motivo, esisterebbe un’unica strada praticabile che è quella dell’ammodernamento tecnologico per abbattere l’inquinamento. Arrivare invece a spegnere i riscaldamenti delle case o delle imprese, così come fermare gli agricoltori e e i mezzi di trasporto «non è praticabile».



LE PAROLE DEL GOVERNATORE FONTANA: “BASTA FARE POLEMICHE”

La quantità di sostanze inquinanti immessa nell’atmosfera in Lombardia, spiega ancora il Governatore leghista facendo riferimento anche a tutta la pianura padana, è in costante diminuzione: «e quello è ciò che possiamo fare noi, anche se alcuni fattori esulano dalla nostra possibilità, determinati dal fatto purtroppo la pianura padana è una conca all’interno della quale non si crea un ricircolo di aria». Le violazioni sullo smog riguardano infatti non le quantità immesse ma sul fatto che si superano i giorni di inquinamento determinati però dallo stazionamento dell’aria: «se si vuole fare polemica», aggiunge ancora Fontana, «è un altro discorso. Noi stiamo facendo come Lombardia e pianura padana un lavoro importante per ridurre l’inquinamento e i dati ci stanno dando ragione. Se poi le condizioni sono tali per cui anche quel poco che immettiamo ristagna, per ora, non abbiamo soluzioni».



Per ridurre smog la Regione sta da tempo intervenendo con piani di rigenerazione urbana e presenza di molto verde nelle aree rigenerate: ma dal punto di vista dei parametri, chiarisce il Presidente della Lombardia, «siamo sotto a quelli stabiliti, quindi noi la nostra parte la stiamo facendo». Parlare di ulteriori diktat, conclude Fontana, non è serio né giusto: «L’alternativa sarebbe quella di chiudere le aziende, gli allevamenti e di impedire alla gente di scaldarsi e questo non è fattibile. Quindi credo che, invece di polemizzare, dovremmo insieme costruire un percorso virtuoso».