La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più visitati al mondo, ma trovandosi in una piazza tutto sommato ristretta, soprattutto rispetto all’alto numero di turisti che la visitano ogni giorno, risulta essere spesso e volentieri nel caos. Ecco perchè, come scrive oggi il quotidiano Il Messaggero, l’amministrazione comunale, a cominciare dal sindaco di Roma, Gualtieri, sta studiando una soluzione per ridurre il numero di visitatori e una delle ipotesi sul tavolo è quella di un accesso a numero chiuso, contingentato: una volta che la piazza raggiunge un determinato numero di turisti, la si chiude fino a che non avviene il deflusso e così via.



Sarebbe una soluzione utile soprattutto durante le ore di massima visita, ma al momento non vi è ancora nulla di definitivo. In ogni caso il primo cittadino della città eterna, riferendosi appunto al “numero chiuso”, ha parlato di ipotesi molto concreta su cui si stanno effettuando gli opportuni ragionamenti, di conseguenza tutto può succedere.



FONTANA DI TREVI, GUALTIERI: “DIFFICILE DA GESTIRE”

L’ex ministro ha inoltre spiegato che la fontana di Trevi sta diventando “molto difficile da gestire”, così come fanno sapere gli agenti della polizia locale, coloro che sono costretti a vigilare sul monumento, costretti ogni giorno a richiamare turisti che rischiano di deturpare la fontana di Trevi o di invaderla, addirittura nuotandoci dentro, e altri episodi incresciosi.

A riguardo Gualtieri ha parlato di “situazione di degrado”, di conseguenza è d’obbligo trovare una soluzione per gestire meglio il flusso di turisti. A proporre concretamente l’idea del numero chiuso è stato l’assessore Onorato, secondo cui sui gradini della Fontana di Trevi possono “starci un numero limite di persone”, di conseguenza bisogna trovare il numero giusto di modo da evitare che il monumento si trasformi in un “catino”, come avviene da tempo.



FONTANA DI TREVI, NUMERO CHIUSO E PRENOTAZIONI ONLINE?

Se il numero chiuso venisse applicato si attiverebbe la possibilità di prenotare la visita online, con dei turni della durata di mezz’ora ciascuno, e la visita sarebbe gratuita per i romani, mentre per tutti gli altri verrebbe chiesto un contributo simbolico di uno o due euro, che potrebbe comunque migliorare le casse comunali tenendo conto dei milioni di turisti che ogni anno visitano Roma, con tappa d’obbligo alla Fontana di Trevi.

L’assessore al turismo di Roma ha anche affrontato un altro problema oltre a quello della Fontana di Trevi (ma sempre legato all’overtourism), ovvero, il fatto che il turismo nella capitale sia in mano per il 96% ai bed and breakfast, ma “oggi nessun comune può regolarizzare il settore extra alberghiero” ha spiegato. Onorato denuncia il fatto che interi condomini vengono trasformati in case vacanze, di conseguenza servirebbero maggiori poteri ai comuni da parte del governo. Due situazioni senza dubbio annose, chissà se si riuscirà a trovare una soluzione in vista del giubileo che scatterà il prossimo dicembre.