Non solo Venezia: anche altre località turistiche d’Italia potrebbero seguire l’esempio della Laguna e imporre il numero chiuso per la visita ai propri monumenti, in modo da combattere l’overtourism e offrire una visita di qualità, senza calca. Roma, infatti, starebbe ragionando sul fatto di mettere ingressi contingentati per uno dei luoghi più iconici della Capitale: Fontana di Trevi. Il set de “La dolce vita”, nella memorabile scena di Anita Ekberg e Marcello Mastroianni, potrebbe dunque diventare a numero chiuso e su prenotazione. A proporlo è stato lo stesso Campidoglio e molto presto potrebbero esserci delle novità: seguiranno infatti delle riunioni tecniche che serviranno a decidere nella pratica come organizzare la piazza, dove far pagare il ticket e così via.
Ogni giorno, infatti, Fontana di Trevi è presa d’assalto dai turisti e anche per gli stessi vigili urbani è diventato difficile gestire l’enorme afflusso di gente che arriva per lanciare una monetina all’indietro all’interno dell’acqua, nella speranza che porti fortuna. Alessandro Onorato, assessore al turismo, ha avanzato la proposta al sindaco Roberto Gualtieri che dal canto suo si è detto d’accordo. Verrà ora richiesto anche il parere della Soprintendenza dei beni culturali, che fa riferimento al Ministero, per ricevere o meno l’approvazione.
Ingressi contingentati a Fontana di Trevi: quanto pagherebbero i turisti
Come spiega l’Ansa, l’ingresso contingentato a Fontana di Trevi potrebbe essere imposto di giorno ma terminare di sera, quando arrivano meno visitatori e la piazza è molto più tranquilla e vivibile: proprio lì il calciatore della Roma Paulo Dybala fece la proposta di matrimonio alla sua Oriana Sabatini, approfittando del fatto che in orario serale ci sono meno turisti e si può passeggiare tranquillamente.
Tornando alla proposta del Campidoglio contro l’overtourism, quel che emerge è che i visitatori dovrebbero pagare un ticket che dovrebbe essere di due euro per mezz’ora: i soldi verrebbero poi impiegati per la manutenzione della fontana ma allo stesso tempo per il pagamento degli steward e della sicurezza impegnata. I romani dovrebbero avere invece accesso gratuito al monumento.