Per contrastare il Coronavirus ed entrare ufficialmente nella Fase 2 della pandemia bisogna spalmare gli orari di inizio del lavoro: ne è convinto Attilio Fontana, intervenuto a Centocittà sull’argomento. Il Governatore di Regione Lombardia ha esplicitamente detto che l’inizio del lavoro “deve andare dalle 8 a mezzogiorno: ha anche aggiunto come la sua richiesta sia aperta da tempo, e che la speranza è che venga presa in considerazione dai sindacati oltre che dal Governo. Questa per Fontana è la strada giusta: secondo lui gli ultimi giorni hanno dimostrato che con una ripartenza graduale si può fare tutto. L’argomento riguarda soprattutto gli assembramenti sui mezzi pubblici: Fontana ha osservato come questo aspetto, che era un grosso rischio, al momento non si è verificato. “Non c’è stata calca sui mezzi pubblici, la vita è ricominciata con grandissima tranquillità”.



FONTANA “VARIARE GLI ORARI DI INIZIO DEL LAVORO”

Adesso, come già detto da altre personalità che sono intervenute sul tema della Fase 2 (abbiamo riportato anche le parole del vice ministro dell’Interno), non bisogna abbassare la guardia: lo ha esposto anche il Governatore della Lombardia dicendo che “se dal 18 maggio ripartiremo con il commercio e le attività che fino a oggi sono state chiuse, il rischio è che nelle ore di punta si possa creare affollamento”. Per questo motivo distanziare gli orari di inizio del lavoro è centrale secondo Fontana, perché si eviterebbe l’assembramento in un momento specifico della giornata e, ovviamente, questo si rifletterebbe inevitabilmente anche sulle ore di uscita dall’azienda o dal posto di impiego. “Si può fare anche il distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico, non ci sono problemi e le cose vanno bene” ha aggiunto il Governatore.



Naturalmente il distanziamento dell’inizio del lavoro riguarda anche le auto: nei giorni scorsi le autorità hanno sconsigliato, in questi primi giorni della Fase 2, l’utilizzo di vetture private spingendo verso le biciclette e, in questo senso, pensando a bonus e incentivi per le persone che scelgano le due ruote. Il rischio infatti sarebbe quello di congestionare immediatamente il traffico, creando una situazione difficilmente gestibile; nelle ore di punta le strade sono intasate anche in condizioni normali, con il Coronavirus e i mezzi di trasporto contingentati si creerebbe un imbottigliamento decisamente peggiore. Scaglionando gli ingressi nelle aziende invece si potrebbe arrivare a spalmare anche il traffico nelle grandi città e sulle arterie principali; tema dunque importante, da capire ora se la proposta di Fontana sarà effettivamente ascoltata e recepita da chi di competenza, per entrare ancor più nella Fase 2 evitando qualche rischio in più.

Leggi anche

Maria Antonietta Rositani: “Giulia Cecchettin come me”/ “Succubi di uomini che volevano dominarci”