«La norma sul Natale non ha minimamente senso»: non usa mezzi termini il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana nella chiacchierata su Radio Padania su tutti i temi più urgenti dell’infinita emergenza Covid-19. Dopo aver largamente contestato – assieme a tutti gli altri Presidenti di Regione – le norme stringenti sugli spostamenti dell’ultimo Dpcm, Fontana ha parlato sia con i Ministri Boccia e Speranza che con il Presidente Conte per provate ad intervenire su nuovi regolamenti in “corso d’opera” per le festività: «Io credo che il giorno di Natale con questa norma si rischi di creare un disastro sociale e umano, perché ci saranno tante persone anziane che non potranno incontrare i propri figli», prosegue il Governatore lamentando la scarsa sensibilità dimostrata dalla politica nazionale, valutando nel merito il raffreddamento che comunque sta avvenendo a livello epidemiologico. Non solo però lo spostamento tra i Comuni vietato il giorno di Natale, per Fontana senza senso è anche la norma che venga stabilita una data come termine ultimo per poter tornare alle proprie residenze: «Quella sì che è una cosa che rischia di creare assembramenti e caos sui treni, nelle stazioni e negli aeroporti, l’esatto contrario di quello di cui abbiamo bisogno».
L’APPELLO DI FONTANA AL PARLAMENTO
Sulle norme stabilite dal Decreto Natale – che a differenza dei Dpcm è un decreto Legge a tutti gli effetti e che quindi dovrà essere convertito in Parlamento nei prossimi giorni – Fontana lancia l’appello al Governo Conte ad intervenire prima di Natale: «C’è una possibilità che io ho fatto presente al presidente del Consiglio, e cioè che tutte le forze politiche si impegnino a portare con la massima urgenza in Parlamento la conversione del decreto legge e in sede di conversione modifichino il decreto medesimo». La conversione infatti può essere fatta subito, a patto che tutte le forze politiche decidano un percorso privilegiato, «prima di Natale si potrebbe arrivare alla conversione e modificare le regole». Non solo Dpcm però nella lunga intervista di Radio Padania, Attilio Fontana è tornato sul caos vaccini anti-influenzali per chiarire quanto già espresso ieri al Corriere della Sera: «Non chiedevo alcun tipo di autorizzazione alla Procura anche perché è illegittimo non è previsto dalle normative. Io sono convinto che avremmo potuto acquistare a trattativa perché personalmente sono stato nominato soggetto attuatore e ho trasferito questa mia possibilità alla società Aria», spiega il Governatore riferendosi alla lettera inviata dal suo avvocato ai pm di Milano riguardo alla possibile trattativa privata di Aria per i vaccini anti-influenzali. «Il mio era un tentativo di dimostrare ai dipendenti di Aria che si poteva svolgere questa vendita a trattativa privata al punto che io lo dicevo alla magistratura, per dimostrare che non c’era nulla di opaco. Io ero convinto che si potesse fare. I miei dipendenti avevano dei dubbi e io ho detto lo comunichiamo alla magistratura», conclude Fontana.