Non si placa la polemica tra Regione Lombardia e Governo in merito al caso relativo all’indice Rt sbagliato e al conseguente passaggio in zona rossa. Ora il presidente Attilio Fontana promette battaglia: ha deciso, infatti, di impugnare il verbale del Comitato tecnico scientifico (Cts), quello della Cabina di regia e l’ordinanza del ministero della Salute in cui si parla di “rettifica” da parte della Regione Lombardia. Il governatore lo ha annunciato in conferenza stampa oggi. «Oggi sono veramente indignato di quel che sto leggendo sui giornali e delle false notizie che sono offensive nei confronti della Lombardia e delle persone che lavorano per la Lombardia. Si sta dando una rappresentazione non veritiera dei fatti», la premessa di Fontana.



In merito al passaggio in zona arancione ha spiegato: «Abbiamo evidenziato e contestato i conteggi fatti dal governo. Ancor prima che venisse firmata l’ordinanza, io avevo iniziato a contestare i calcoli, ad evidenziare come ci fosse una inaccettabile discrasia con i dati reali». Fontana ha ricordato che sull’indice Rt ha espresso delle perplessità la stessa Conferenza delle Regioni, secondo cui sono «inspiegabili le modalità con cui vengono effettuati i conteggi».



“NESSUNA RETTIFICA, MA RICHIESTA DA ISS”

Attilio Fontana in conferenza stampa ha, dunque, ricostruito quanto accaduto in questi ultimi giorni tra la Regione Lombardia e il Governo. «Io avevo iniziato a contestare, tanto che non diedi l’assenso a Speranza quando mi telefonò. Dissi che non ero d’accordo sulla collocazione della Lombardia e chiesi un confronto per valutare e capire le motivazioni di questa discrasia. La vicepresidente Moratti chiese la sospensione dell’ordinanza proprio per consentire questi confronti tecnici, senza ricevere risposta. Per questo ho presentato ricorso al Tar. Subito dopo la presentazione del ricorso è iniziato questo confronto tra i tecnici regionali e quelli dell’Iss». Ed è qui che nasce il vero problema secondo il presidente lombardo. «Ad un certo punto tutti si sono resi conto di una presenza di qualcosa che non funzionava nell’algoritmo. A questo punto è stato l’Iss a chiedere di valorizzare alcuni dati e implementare alcune nozioni, ciò su loro richiesta». Quindi, Fontana ha rivendicato la bontà del lavoro svolto dai tecnici regionali. «Noi non abbiamo mai sbagliato a dare i nostri dati, né c’è stata una rettifica. Abbiamo risposto ad una richiesta di implementazione per capire se si arrivasse ad un risultato compatibile con la situazione oggettiva. E siamo pronti a dimostrarlo in qualunque sede».



“RISTORI PER ATTIVITÀ PENALIZZATE”

Il governatore Attilio Fontana ha parlato anche del ricorso al Tar. «Lunedì non si terrà l’udienza al Tar, ma non rinunciamo al ricorso, andiamo avanti. Pretendiamo che la veridicità dei fatti venga acclarata anche in sede giudiziaria. Se c’è un errore, non è nostro. Pretendiamo che vengano presi provvedimenti dal Tar». A tal proposito, ha annunciato l’intenzione di impugnare i verbali del Cts e della Cabina di regia, oltre all’ordinanza del ministro Roberto Speranza, che Fontana ha attaccato frontalmente. «Era stata richiesta dal ministro il riconoscimento da parte di Lombardia di una sorta di dichiarazione di errore per avere in cambio la possibilità del trasferimento in zona arancione. Un’affermazione di questo tipo si commenta da sola. Io non riconoscerò mai un fatto che non è vero. Non ammetterò mai un errore nella comunicazione dei dati, perché sono stati trasmessi in maniera chiara, trasparente e lineare. Quella modifica è stata determinata da una richiesta dell’Istituto superiore di sanità». Fontana ha espresso tutta la sua amarezza: «C’è sempre stata la massima collaborazione e disponibilità a lavorare col governo, ma quando veniamo accusati ingiustamente non ci stiamo». Infine, ha parlato della class action: «Nella prossima Conferenza delle Regioni chiederò al governo ristori per le attività lombarde che hanno dovuto chiudere per il passaggio in zona rossa, chiederemo esplicitamente una somma che equivale al danno che è stato subito».